A piccoli passi ci avventuriamo nel nostro sentiero. Ci fa compagnia l’asino. Per la strada si uniscono a noi nuove amicizie.
L’orto sinergico è stato realizzato nei giorni passati. E’ bello, ed è stato bello costruirlo e condividerlo con tanti amici e con le ragazze di Sollicciano. Calimero, l’asino, con la sua slitta ha portato le presse di paglia ed il letame, mentre tutti gli altri suoi simili guardavano curiosi da dietro la recinzione. Sembravano gli anziani che ingannano il tempo guardando per ore i cantieri stradali.
In quei giorni si è creata una gioiosa comunità, uno spicchio di leggera serenità, l’euforia di dar vita ad una bella cosa fine a se stessa che, forse, servirà alla felicità di altre persone. Non so, in tutto questo, quanto abbia influito Calimero e la sua slitta, gli occhi bonari e placidi degli altri asini che ci osservavano per tutto il tempo, ma so che ci stavano proprio bene, come muse ispiratrici per l'artista, in perfetta sinergia con la vita di quel momento, insieme agli umani speranzosi ed alla terra che accoglieva le nuove piantine. Mi viene naturale alla mente un detto cinese: “chi pianta un giardino semina la felicità”.
Andiamo avanti, a piccoli passi. Vogliamo che il nostro orto viva, che siano le ragazze di Sollicciano, insieme agli asini, a prendersene cura. Per fare questo il mondo delle formalità chiede un “contratto lavoro” ed un contratto lavoro vuole denaro, che non abbiamo. Intanto proveremo a “vendere” ciò che c’è: la cacca dei nostri asini, poi quando l’orto sarà grande, si vedrà.
Faremo anche un altro pranzo del “Buono dentro”, d’autunno, il 20 novembre, per replicare un’occasione di buona vita insieme
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