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santi e peccatori.....
cannonau il 17-Gen-2011 in Generica
Inseguendo “spi…ragli” di giustizia e tolleranza insieme agli amici volontari di “Pantagruel”, ai margini sociali, tra gli “ultimi”, ci siamo trovati, io e due asinelle, nell’area verde del femminile di Sollicciano (il carcere di Firenze). Lì abbiamo costruito le stalle, ci portiamo il fieno, e le ragazze detenute ritrovano un contatto affettivo lontano dalle loro pene. Dietro quelle sbarre ci sono anche cinque bambini sotto i tre anni con le loro mamme, e molti altri entrano, nell’ora delle visite, per trovare i propri genitori. Per questo è stato voluto e realizzato il “giardino degli incontri”, uno spazio verde accogliente, affinché le visite per quei bambini non siano un trauma. Facile immaginare come le asinelle, in questi momenti, possano regalare serenità.
Poi ci sono gli orti biologici al maschile, ed anche qui, dal letame ai lavorini dell’orto, le due amiche dei detenuti sapranno essere molto utili.
Quando le ragazze saranno in grado di gestire le asinelle, e le persone (ed anche se stesse), fuori, dove si vive in libertà, allora potrà esserci per loro l’opportunità di una uscita per provare a prendersi cura di qualcun altro fra gli “ultimi” o, magari, di andare al mercato di Scandicci a vendere i prodotti dei loro “colleghi” ortolani.
Intanto, con Lina, ci dedichiamo ad insegnare loro come curare le asinelle e guadagnarsi la loro fiducia, e parliamo tanto della nostra visione asinina delle cose.
Da loro ho saputo che San Leonardo eremita (un Signore che rinunciò ai privilegi di un ricco casato) è il santo protettore dei detenuti, e che il re Clodoveo, per riconoscenza, donò a Leonardo, affinché costruisse la sua basilica, tutto il territorio che fosse riuscito a percorrere in groppa ad un asino!
Curiosità: San Leonardo è il patrono del paese in cui sono nato e nella sua Basilica sono stato battezzato. Non sono un credente, ma queste coincidenze mi solleticano.

Commenti

In questo momento ci sono 12 commenti
Inserito da francescosid il 17-Gen-2011 alle 14:01:35

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splendido cannonau, sicuramente allora conosci Giuliano, che oltre alla sua passeggiata irrinunciabile con l'asina si occupa di ergastolani.Chissà se le asinelle riescono a trasmettere un po' di libertà dentro sollicciano.
complimenti ed un abbraccio
Inserito da elcholo il 17-Gen-2011 alle 16:01:02
Bellissima iniziativa! Bravissimo
Inserito da platero il 17-Gen-2011 alle 21:01:04

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"mi fece tornare in me il raglio di un asino sulla piazza del mercato. L'asino mi colpì fortemente e al contempo mi piacque molto: e da quel momento tutto parve rischiararsi nella mia mente" F.M. Dostoevskij

il potere terapeutico dell'asino.
Inserito da Mora il 17-Gen-2011 alle 22:01:09

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bella iniziativa - da noi c'è un progetto simile in una prigione con giovani delinquenti: loro lavorano con gli asini come una specie di terapia per la loro risocialisazzione, imparando di prendere cura e responsabilità. Se ti interessa, ti posso mandare le indicazioni in una m.p.

che strana "coincidenza " quello di San Leonardo!
Inserito da berto. il 18-Gen-2011 alle 08:01:19

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bravo cannonau,bello fare parte di raglio e poter leggere questi blog sugli asini ma non solo...
Inserito da cannonau il 18-Gen-2011 alle 10:01:36

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certo che conosco Giuliano, è con lui che abbiamo avviato il progetto. Ora si è dedicato ad un giusto riposo, dopo decenni di volontariato militante, e si gode gran parte delle giornate a chiacchierare con Stellina, la sua amata asinella. Stellina è una ciuchina nata da me.
Per Mora: mi farebbe molto piacere scambiare le esperienze con i ragazzi svizzeri.
Per Platero: quel raglio, drammatico e forte, che scuote e risvesglia, nella solitudine malinconica che un Dostoevskij demoralizzato racconta nelle lettere alla sorella, è un qualcosa alla quale tutti abbiamo diritto, almeno una volta nella vita.

Inserito da francescosid il 18-Gen-2011 alle 13:01:08

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Infatti conoscevo Giuliano quando negli anni ottanta aveva un doposcuola a Pistoia, poi si è trasferito a Fi, l'ho rivisto qualche mese fa perchè chiamato a parlare della trasformazione del quartiere pistoiese in cui lui aveva lavorato, metà del suo intervento è stato sul suo rapporto con stellina.
( o forse questo è sembrato a me).
Gli asini sono terapeutici.
Inserito da rasti il 18-Gen-2011 alle 20:01:45

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Cannonau come e' nato questo progetto di "recupero"?
Da chi?
Scusa le tante domande ma è molto interessante.

Il caso non esiste...
Inserito da cannonau il 18-Gen-2011 alle 23:01:25

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nasce un po' dalla riflessione indotta da una delle caratteristiche metaforiche dell'asino: la discriminazione. Ed anche dall'aspetto molto terreno che ha caratterizzato la visione di questo animale nel tempo: la parte meno divina e più umana,quella meno idealizzata, più reale quindi debole, volgare ma vera (l'asino non vola come il cavallo, sta li, con i piedi ben saldi sulla terra - umus/umile-). Nasce da un concetto di umiltà. Nasce dalla convinzione che un asinaro, lo è o lo diventa in virtù di una propria asinità, si guarda spesso indietro, sensibile a chi ha difficoltà a stare nel branco. Per questo siamo spinti a promuovere azioni rivolte alle categorie di persone costrette ai margini. Questo è solo uno dei progetti che sta andando in porto, con mille difficoltà ed un milione di soddisfazioni.
Inserito da rasti il 20-Gen-2011 alle 08:01:04

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Grazie Cannonau.
E come vedi queste ragazze con i Somarelli?
Vedi delle emozioni forti?
Inserito da cannonau il 20-Gen-2011 alle 13:01:51

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la storia sarebbe lunghetta: avevamo donato due asine molto socievoli, ma per lunghe traversie del mondo carcerario abbiamo dovuto riprenderle.
Sono poi arrivate due asine provenienti da un commerciante.
Purtroppo, o per fortuna, al momento dell'entrata in carcere le nuove asinelle erano un po' inselvatichite. Alla visita veterinaria noi non eravamo presenti. Ci raccontano le detenute che sono state brutalmente immobilizzate (torsione dell'orecchio; torcinaso).
Tutto ciò ha comportato un lungo lavoro di avvicinamento tra le ragazze e le asine, che quando ha dato i primi risultati è stato ancor più emozionante di quanto si possa pensare. Per loro è stata una conquista tanto insperata quanto inseguita. Questione di autostima.
La fotografia più fedele dello stato d'animo è racchiusa nell'espressione di Maria (quella che sembrava la più tosta delle quattro detenute addette alla cura delle asine) che parlando all'assistente sociale ha detto: quando finalmente ho abbracciato Marinella (l'asina)sono rinata! una felicità che non avevo mai provato e che non conoscevo...
Inserito da cacaone il 20-Gen-2011 alle 23:01:12

Moderazioni espresse: 0
dai cannone
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La fotografia più fedele dello stato d'animo è racchiusa nell'espressione di Maria (quella che sembrava la più tosta delle quattro detenute addette alla cura delle asine) che parlando all'assistente sociale ha detto: quando finalmente ho abbracciato Marinella (l'asina)sono rinata! una felicità che non avevo mai provato e che non conoscevo
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è un gran bel premio per te.
che ne dici?

bravissimo cannone
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