Caro Cacaone, è trascorsa l’estate senza che il dubbio che ti attanaglia abbia avuto risposta: “gli asini nuotano?”
Nella foto, siamo al lago di Bilancino, in Mugello. Sta tramontando il sole. Il mio amico Rolando si gode un romantico bagno con la sua cavalla Marilù. Ora, se nuotano i cavalli, è certo (per similitudine fisica) che nuotano anche gli asini. La differenza sta nel fatto che gli asini sono terrorizzati dall’acqua, pertanto è molto facile che il panico possa essere fatale. Un po’ come noi uomini: teoricamente, ed anche praticamente, possiamo nuotare (è una legge fisica) fatto sta che molti finiscono a fondo a causa del terrore.
Se può servire a rispondere alla domanda di risulta: “gli asini possono vincere la paura dell’acqua?”, un amico mi raccontò che un asino, che poi è diventato mio, stava gran parte del giorno immerso nell’acqua, con solo la testa fuori, per difendersi dai tafani che lo martoriavano.
P.S.: Cholo, forse avrei dovuto inserire nel forum, ma la mia proverbiale ignoranza weeb mi impedisce di inserire foto. |
| CommentiIn questo momento ci sono 14 commenti | |
| | | Inserito da ragliaconnoi il 31-Ago-2010 alle 18:08:58
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | Ho interpellato telefonicamente il mio veterinario di fuducia il quale mi ha spiegato che :
"Come in tutte le cose bisogna fare delle distinzioni. Non parliamo di attraversamento di fiumi e guadi o immersioni o tuffi (dove si tocca). Parliamo di vero e proprio nuoto, con movimento coordinato di tutti e quattro gli arti per tenersi a galla.
L’asino non nuota perché da studi biomeccanici comparativi con il cavallo è risultato avere una conformazione fisica che gli impedisce di fare passi di grande ampiezza (motivo per cui è più lento del cavallo), e quindi nel nostro caso gli impedisce di muovere ampiamente gli arti sotto di sé in acqua e perciò di tenersi a galla.
A questo aggiungasi anche il tipo di pelo, molto folto e più ricco di sottopelo del cavallo. Un pelo adatto alla vita nel deserto, ottimo al fine di allontanare sole e calore dal corpo dell’animale, ma che bagnato si asciuga molto lentamente, predisponendo l’insorgere di malattie fungine.
Per concludere, l’innata paura che l’asino ha dell’acqua è causata proprio da questi adattamenti fisici particolari che il cavallo non ha e che sono più favorevoli per la vita nel deserto, dove l’asino si è evoluto e sviluppato."
Vorrei aggiungere di mio che il modo di ragliare dell'asino,cioè inspirando aria per poi farla uscire con il raglio,può essere un'ulteriore impedimento se ciò avvenisse in acqua e quest'ultima entrasse nelle vie respiratorie.
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| | | Inserito da cacaone il 31-Ago-2010 alle 21:08:14
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | caro cannone,
mi fa' piacere che ti sia ricordato del mio quesito ( a dirla tutta non era cosi',ma..)
avete mai visto un asino nuotare?
io ero orientato a pensare che l'asino,molto simile al cavallo,potesse nuotare e lo sono tuttora... che cosa?
orientato.
pero' dopo aver letto il primo commento al tuo blog, quello di raglia,moito interessante, como definito da burro, il mio orientamento comincia a vacillare, nella risposta intravedo un qualcosa di scientifico/professionale.
è vero,molto intressante.
grazie raglia.
pero', qualcuno ,prima o dopo, mi dovra' dire in chiaro :
HO VISTO UN ASINO NUOTARE NELL'ACQUA ALTA(dove non toccava,il vet di raglia insegna)
certo, se nessuno l'ha mai visto nuotare, puo' essere, se l'asino non sa'/puo' nuotare...
ciao cannone,
abitante del gennargentu che il mare lo vede col binocolo,che pero' fa' il "baüscia" come si dice qui da noi.
ps : da notare la ü di baüscia con la dieresi che rafforza la pronuncia corretta della ü milanese/austriaca/germanofona
scusa ma ci tengo molto, euh, te lo lascio immaginare.
ps : se vuoi sapere cosa significhi baüscia vai su google/wikipedia | | | | | | | | |
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| | | Inserito da cacaone il 31-Ago-2010 alle 21:08:22
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | caro raglia,
ora ti faro' sorridere,non ridere.
perche' mi sono posto il quesito :l'asino sa' nuotare?
perche' anche oggi verso sera, ero in passeggiata con jack e lolita in riva al canale muzza.
la velocita' dell'acqua è notevole, 2 m/s = 7,6 km/h.
spesso mi sono chiesto, lolita sarebbe capace di uscirne se le capitasse di caderci dentro?
quando? in caso di scarto, se spaventata.
mi sono anche posto la domanda, e io che farei?
sicuramente conoscendo la mia testa di legno, mi getterei per salvarla.
ma sarebbe dura.
io, 104enne con sembianze giovanili (tutto relativo, come la teoria di einstein) , si fa' per dire,,riuscirei a tirarla fuori? temo di no'.
ciao, un po' piu' di molto interessante il tuo post. | | | | | | | | |
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| | | Inserito da cannonau il 01-Set-2010 alle 09:09:10
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | Bene, anzi male, il dubbio di Cacaone persisterà ancora chi sa per quanto! non gli si fa certo del bene a questo ragazzo (!?) lasciato un’estate nel tormento del non sapere, con davanti la prospettiva dell’incertezza per ancora un lungo inverno!
Ho scomodato Rolando, il quale mi dice che i cavalli, si, nuotano, ma non hanno certo attitudine a tale pratica, pertanto lo fanno per pochissime “bracciate”, pardon, zoccolate.
Poi ho scomodato Archimede, il quale dice che « Un corpo immerso nel liquido riceve dal basso verso l'alto una spinta pari al peso del volume di liquido spostato » cioè a dire « Qualsiasi solido più leggero di un fluido, se collocato nel fluido, si immergerà in misura tale che il peso del solido sarà uguale al peso del fluido spostato ». Non ho voglia di fare il calcolo, il peso dell’asino è minore del peso dell’acqua a parità di massa?
Infine ho scomodato una mia amica dell’Istituto di Scienze Naturali, la quale ovviamente non ha mai visto un asino immerso nell’acqua, ma ha fatto la seguente considerazione: normalmente l’asino ha la pancia più voluminosa del cavallo, che contiene molta sostanza gassosa (le scoregge dell’asino sono note a tutti), da ciò è ipotizzabile un effetto “barca” che agevola l’asino nei confronti del cavallo. Sulla estensione delle zampe mi ha fatto notare che si rileva più nella spalla anteriore, mentre le posteriori hanno una discreta capacità di movimento, soprattutto laterale (i suoi calci laterali sono noti a tutti), quindi funzionale alla ipotetica nuotata. Inoltre mi ha detto che tutti i mammiferi hanno la capacità, chi più chi meno, di nuotare. E’ concorde anche nell’avversità verso l’acqua di questo animale venuto dal deserto.
Ho scomodato anche me stesso, ma fa poco testo, da amante di razze canine. Sulla questione del pelo mi son chiesto: come mai il cane nuotatore per eccellenza, tanto da farne un bagnino da salvataggio, è il Terranova, che in fatto di pelo e sottopelo la dice lunga? pardon, “lungo”.
Concludo con una personale triste esperienza: la notte di Natale 2009, vicino Prato un torrente ruppe gli argini inondando una zona dove erano ospitate, presso una fattoria sociale, due mie asinelle. L’acqua arrivò a circa un metro e mezzo. Le asinelle morirono annegate.
p.s.: ciao Cacaone,capisco che tu sia come S. Tommaso, dunque non facciamo altro che rafforzare il dubbio.
Nel mare ci sono nato! mia mamma era una Sirena...ora lo vedo col binocolo, dal campanile di Giotto! non mi stuzzicare sulle "u" che li gioco in casa.
Nel periodo di saldi di roba da mare, sto cercando una ciambella gonfiabile con l'asinello al posto della paperetta. Vorrei regalartela, giusto per farmi perdonare. | | | | | | | | |
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| | | Inserito da ragliaconnoi il 03-Set-2010 alle 14:09:26
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Proprio per via del mio lavoro le posso dire che ho visto troppi animali morti perchè era stata loro preclusa ogni possibilità di fuga,cani alla catena o chiusi in box con copertura li ho visti fare la fine del topo,annegati o arsi vivi.Vacche incatenate nelle stalle,cavalli in box,ne avrei da scivere un libro.
Ora vedo spesso asinari e asinofili commetere lo stesso errore,lasciar soli e senza scampo i propri asini senza una adeguta sorveglianza o quantomeno una presenza umana che possa intervenire in caso di calamità.
Camilla e Adela,così si chiamavano le due asine,avrebbero potuto salvarsi se fossero state in un recinto elettrico che sarebbe stato certamente divelto dalle acque e che un'asino spinto dalla paura può facilmente sfondare? Avrebbero potuto salvarsi,come la capretta Fiocco ha fatto,se ci fosse stata almeno una persona che le liberasse lasciandole fuggire?
Personalmente non rischio mai e sempre quando mi allontano da casa,anche solo per un giorno o una notte,lascio qualcuno a vigilare.
Vedo molti asinari e asinofili che non prendono le dovute cautele e lasciano spesso i loro animali incustoditi,facili vittime anche di gente senza scrupoli.
Questo non è un'atto d'accusa verso chi aveva la responsabilità delle asine ma un invito a riflettere su cosa comporta essere responsabili dei propri animali.
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| | | Inserito da cannonau il 06-Set-2010 alle 11:09:22
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | Camomilla e Adele furono ritrovate due giorni dopo a circa mezzo chilometro di distanza dalla fattoria. Il tutto si svolse in pochi istanti: una gigantesca onda arrivata da un torrente (il Calice) abbastanza distante, che si è incanalata per qualche chilometro fino ad arrivare al paddock delle asinelle. Se fossero state chiuse in stalla (attigua al grande recinto avevano a disposizione una bella stalla in muratura) si sarebbero salvate. La capretta ha trovato scampo montando sul tetto, cosa che non è stata possibile ad alcuni cani del vicino canile comunale, nonostante fosse custodito.
Il caso ha voluto che era la notte di Natale e la persona che avrebbe dovuto vigilare era a casa propria (non lontano). Sicuramente avrebbe rischiato la vita pure lui nel tentativo di uscire di casa.
Il problema fondamentale sta nel fatto che la Protezione Civile (che aveva i numeri telefonici dei responsabili della fattoria sociale), presa alla sprovvista dalla dinamica imprevedibile dell’alluvione, sbagliando valutazione, non abbia allarmato per tempo.
Raglia, tu che fai il trombone, non penso che metti una sentinella, magari armata, tutta la notte fuori dalla stalla. Non sia mai! ma una dinamica simile sarebbe stata fatale anche per i tuoi asini, mentre ronfavi al piano di sopra.
Sui male intenzionati, difficile prevenire. Se avessero davvero cattive intenzioni potrebbero far del male a chiunque e dovunque. Anche a te mentre ronfi, e magari, se davvero senza scrupoli, insidiare la tua illibatezza, nonostante la tua casa sia un arsenale.
Fermo restando che abbiamo il dovere di eliminare quante più possibilità di pericolo per i nostri animali, speculare su questi dolorosi avvenimenti non è affatto carino. Tanto meno se per questioni personali.
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