U Zu Pippo, che di asini e muli nella sua vita ne ha visti, per casi che non vi sto a spiegare, capita qui.
Le sue mani rugose e nodose lo accarezzano e lo percuotono con pacche sapienti, i suoi occhi chiari e acquosi sono nei suoi occhi, poi si risveglia e dice come parlando a se stesso:
"Giulio, ma tu sì bello pe' devero, tu sì bello proprio".
Domani compro una bomboletta blu e glielo scrivo sulla stalletta, quello che ha detto U Zu Pippo.
La musicalità del suo dire non potrò trascriverlo, ma quel momento si. |