Oggi compi un anno. E ti chiami Ciuffo. Ho mille pensieri, e mille volte avrei voluto scrivere di te, e di tua mamma, Dosolina. Ma non sono mai riuscita a farlo. Il popolo di Raglio.com, quello che era già (o ancora) sul sito due anni fa, ricorda che il primo dicembre 2013 Dosolina è arrivata da noi. Bianca, come un fiocco di neve. Con Pepito è stata subito amicizia, anzi: amore. Sembravano una cioccolata con panna: lui grande e marrone, lei soffice e bianca, sempre vicini, sempre insieme. E ad Aprile un'ecografia ha confermato il mio sospetto: Dosolina era gravida. Ma tuo padre non poteva essere Pepito, asino castrone. Allora abbiamo attribuito la paternità a Valentino, il piccolo asino stalloncino sardo con cui Dosolina viveva prima di arrivare qua, per trascorrere da noi i mesi invernali. La gravidanza era inattesa e sorprendente, Dosolina aveva solo due anni e mezzo e non avrebbe dovuto farsi carico di una nuova vita, in quella tenera età, quando lei stessa stava ancora crescendo. Essendo in stato interessante credevo che il suo proprietario l'avrebbe tenuta, magari decidendo per lei un destino di fattrice. Invece un giorno me la fece caricare su un camion e la cedette a un suo amico e vicino di casa. Il quale, di colpo, passò da zero a quasi tre asini, perchè oltre a Dosolina acquistò anche la piccola Sally, puledrina di sei mesi, che, separata dalla madre, cercò sin da subito di farsi adottare da Dosolina, che invece non se la sentì di rivestire quel ruolo anzitempo. Dosolina e Sally si trovarono a vivere in un terreno enorme, e molto vario, sia come morfologia che come vegetazione, spazio che condividevano con quattro pecore, come anche la stalla. Le mie visite erano frequenti, e non placavano il dolore che provavo per non aver deciso in tempo di tenere Dosolina con noi. Le difficoltà sarebbero state tante, ma rimpiango di non averle affrontate e di non aver trovato il modo di tenere Dosolina, gravida di te, con noi. L'attesa della tua nascita era accompagnata dalla curiosità riguardo al tuo aspetto. Tutti sapevano che io, sotto sotto, mi aspettavo di trovare un puledrino grosso e col pelo marrone scuro. Un Pepitino in miniatura. Ma tuo padre era grigio, tua madre bianca. Il 26 Novembre il vecchio proprietario mi chiama e mi annuncia che sei nato, che sei un maschietto, ma che la tua mamma ti rifiuta. Così il primo latte lo prendi da un biberon. Mi angoscio all'idea che Dosolina ti rifiuti e immagino che l'attuale proprietario non abbia né tempo né voglia di farti da mamma e nutrirti artificialmente per mesi e mesi. Corro da voi! Chissà di che colore sei, chissà se sei un pepitino! Mentre mi precipito lì mi avvisano che, passato l'iniziale shock dovuto al dolore del parto, la piccola Dosolina ha iniziato a prendersi cura di te. Arrivo: sei un pupazzetto stropicciato e sporco e sei tutto bianco! Bianco come un fiocco di neve caduto in una stalla sporca, ma sei bellissimo! E Dosolina è una mamma amorevole.
E' passato un anno, da quel giorno. Ci siamo visti spesso, so che mi conosci e che ti diverti quando vengo a trovarti, perché giochiamo e corriamo e poi ho quella macchinetta con cui ti scatto tante foto e tu cerchi sempre di portarmela via. Ieri sono venuta a farti gli auguri per la ricorrenza di oggi. Correvi felice, giocavi con la bellissima Sally vantandoti di essere più alto di lei, che ha già due anni. Infatti, entrambi siete figli di Valentino, il piccolo stalloncino sardo, eppure già a sei mesi eri alto come lei, che ha un anno più di te. E' strano, no? che tu sia così grande, visto che tuo padre è basso...Molto strano, ti osservo e immagino che diventerai alto come... ecco: come Pepito! Anche l'atteggiamento da monello e la tua tenera prepotenza mi sono familiari... Ma tu scuoti il tuo ciuffo bianco e mi ridi in faccia, come a dirmi: tu sei matta! hai ragione, Ciuffo bianco, sono completamente matta!
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