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Vorrei vedere il blog di :

La mediazione con l'asino / Biella
francescosid il 13-Ott-2014 in Generica
Scrivo qui perchè in questi due giorni le sensazioni sono state molte e non riconducibili ad una sola traccia.....
Partiamo Ilaria ed io senza grandi aspettative rispetto al Convegno, certo farsi quasi mille chilometri in un giorno e mezzo, però useremo il tempo per programmare le novità del Progetto Ettaro, per capire questa crisi economica che ci aggredisce a tutti i livelli come ci cambia , quali scelte ci fa modificare....
Il viaggio diventa piacevole e neanche tanto lungo, però ...azzz arriviamo con 15 minuti di ritardo al rifugio degli asinelli, ma dopo la cazziata del Capo c'è la gioia dell'incontro con i nostri amici e miti ( si Mora è un mito più che un'amica)....
Rifugio degli asinelli: da vedere, mi ha ricordato una Dynamo Camp per asini, precisione, competenza , cura dei particolari, amore per gli animali, la domanda nasce spontanea: ma quanto costa? però bello e utile che ci sia.

Finalmente si va a cena!
un incanto , aspettiamo Burro ma invano, ci consoliamo con una bottiglia di bianco!
La cena è splendida per la scoperta di sapori nuovi e per la voglia di approfondire la nostra conoscenza.....

Convegno:
arriviamo alle nove in questa aula magna, leggo il numero dei relatori e so già come andrà a finire: non ce la farò, mi domando ma qui quanto si prendono sul serio, vedo al tavolo dei relatori il Capo e mi rilasso forse non tanto... mi sbagliavo.
Iniziano le relazioni:
Le prime , forse anche per la freschezza sono entusiasmanti. Il veterinario / psicologo ha dato fornito un quadro sulla mente dell'asino che apre la nostra mente.
... Ci addentriamo nella mediazione, le parole sono importanti, si parla di terapia, le esperienze sono tutte in quella direzione, ( non ho capito il coaching cos'è ma avrò tempo)..... ( a proposito di parole usare poliandicappato come traduzione è ormai una bestemmia in Italia )
Pranzo arrivo/iamo stanchi, troppi i relatori, troppo faticosa la doppia traduzione seguente.
Il coordinatore/ideatore/mediatore .... si presenta e ci presenta la realtà italiana della terapia assistita con gli asini, Platero ha già scritto e precisato qui da noi le proposte di legge avanzate e già operative in alcune regioni, mi nasce immediatamente una domanda, ma chi prepara le leggi può essere quello che ti fornisce gli attestati ( a pagamento s'intende) per essere in regola.
Si parla di compresenza delle quattro figure... tutto giusto sulla carta, ma quante perplessità , non sarebbe più facile e veloce creare commissioni regionali che attestino il buon lavoro svolto dalle tante piccole realtà?...terreno fluido..
Ho vissuto le stesse situazioni tanti anni fa con le strutture ricettive per minori in difficoltà nella regione toscana, con annessa legge regionale, quanta fatica inutile...
Comunque sono solo sensazioni del momento, su cui riflettere ed approfondire , la stanchezza aumenta, i portoghesi sono in realtà olandesi che stanno in portogallo....1 2 3 Ilaria ora basta si parte!

Commenti

In questo momento ci sono 34 commenti
Inserito da giovactb il 13-Ott-2014 alle 15:10:47

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Ciao! Anche io ho trovato molto interessante l'intervento di Paolo Zucca che sicuramente approfondirò. I relatori effettivamente erano troppi e bisognava lasciare spazio alle domande. Ho trovato qualche intervento poco concreto ma tutto sommato è stata una esperienza positiva. Mi dispiace di non avere cenato con voi ma siamo un po' in ristrettezze...non abbiamo parlato tanto, ma è stato un piacere conoscervi e vi anticipo che vorrei fare un raduno da me in primavera!
Inserito da magozolaGorgon il 13-Ott-2014 alle 16:10:13

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forse la freschezza ma l'intervento del vet. Paolo Zucca
mi ha davvero aperto gli occhi su alcuni comportamenti dei miei animali...il resto tutte quelle statistiche dal portogallo una pizza le esperienze più interessanti ma forse andavano approfondite.....
un saluto a tutti i nuovi asinari che ho conosciuto e ai vecchi.. che è sempre un piacere rivedere gian
Inserito da dentista il 13-Ott-2014 alle 19:10:37

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Paolo Zucca è un "MULO TRIESTIN" perchè insegna veterinaria a TRIESTE (se le mule sono le Tose o Ragasse che abitano a TS) mulo triestin significa giovane che insegna all'università di trst (trieste in slavo).
Vasulmus Ersilio Stocco di San Daniele del Friuli lo conosce benissimo e me lo ha presentato!
Inserito da dentista il 13-Ott-2014 alle 19:10:34

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... scusatemi...
credo che mulo e asino abbiano 2 menti quasi simili, ma profondamente diverse dal cavallo...
GLI EQUINI NON SI ASSOMIGLIANO CARATTERIALMENTE... perchè ogni bestia ha un suo DNA e una capoccia sua!!!
Inserito da icaro il 13-Ott-2014 alle 19:10:58

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Una domanda:la compresenza delle quattro figure.Chi sono?Penso che una di queste sia il conduttore dell'asino o no.Per conoscere veramente la psicologia degli asini oltre alla teoria conta molto ma molto l'esperienza sul campo veramente starci insieme accudirli capire quando insorge qualche problema, conoscere quando ragliano cosa vogliono le loro movenze i movimenti degli occhi e delle orecchie ecc. averli diversi è un vantaggio.A volte ci sono rimasto anche la notte quando c'è bisogno e non.C'è chi di notte vuole stare nel capanno ,c'è chi si mette sotto un albero c'è chi ha paura dell'allocco quando canta c'è quello che sta da solo il solitario ,c'è il gruppetto che sta insieme perchè ha paura c'è chi ha paura della propria ombra quando c'è la luna piena insomma è un mondo diverso e puoi anche capire il loro comportamento fra il giorno e la notte e entrare veramente nel loro linguaggio.Per questo il loro addestramento è personale e purtroppo c,è molta gente che ha asini da 5 anni o piu' e non li conosce minimamente, non li capisce, non è il libro o la spiegazione che risolve il problema ma il proprio atteggiamento saperli ascoltare e parlarci
Inserito da heidiepeter il 13-Ott-2014 alle 20:10:07

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Ecco, ho appena fatto un gran sospiro di dolore...cosa ho perso !!!
Quaanto mi dispiace e quanto mi sarebbe piaciuto ascoltare, disctere e magari tartassare il vet Paolo con domande, sul pensiero del asino, avere l' opurtunitä di parlarne con qualcuno che si occupa di cio, perché con i mie ci sono tante di quelle comunicazioni che pero posso interpretare solamente da me e che oramai nella mia vita quotidiana ha preso tanto spazio e tanta importanza e quanto spesso parlo con loro guardo i loro occhi osservo le loro espressioni e gli dico: sono una cretina che non capisce nulla, vero...magari un po di più di tanti altri, ma...

E tutti gli altri eventi e voi tutti di raglio e il rifugio e il mangiare il bere...me ven da piang

Oggi ho avuto un meeting col comune e potezione animali riguardante il futuro dei miei animali, in cui ho fatto notare che non ho potuto andare a Biella perché impegnata coi "vostri" cani randagi -dovrei finalmente scriverne
Inserito da Spirit il 13-Ott-2014 alle 20:10:11

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condivido le tue perplessità frasid sui castelli rigidi e freddi di nomi, figure, certificazioni e autorizzazioni che appartiene al mondo della carta ma si allontana a mio avviso parecchio dalla realtà, a cui una dinamica fluida si adatterebbe meglio e produrrebbe più risultati... sarebbe carino ci parlassi delle difficoltà burocratiche che si incontrano in un progetto come il vostro a Montesecco e dei vincoli che vi limitano e a volte impediscono di lavorare per bene (se ci sono), ... e così alche altri se hanno qualcosa da riferire, sarebbe un confronto utile ed interessante, che parte dal basso, dalla realtà, anziché dall'alto, gli uffici della carta e degli interessi...

Per quanto riguarda il corso ho imparato, per fortuna e/o mio malgrado, che la maggior parte delle lezioni sono poco rivolte all'utente ma molto all'autoaffermazione del relatore e della sua carriera di relatore, pagato spesso più o meno 2 euro al minuto e a volte anche più. Per fortuna ogni tanto ci sono dei relatori veri e delle relazioni veramente rivolte all'utente, all'ascoltatore, e quelle valgono più di intere giornate a convegni, spero che nella vostra giornata ce ne siano stati molti di relatori veri e pochi relatori da curriculum
Inserito da dentista il 14-Ott-2014 alle 01:10:31

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Dopo 12 giorni trascorsi tra capre e pecore sui monti del CHIANTI arrivo a Biella e temo di puzzare troppo... ma entrato nel ranch di ZUBIENA (SALA BIELLESE) mi dirigo verso i muli e capisco subito che è amore a prima vista!!!
Un mulo col mantello moro si innamora talmente tanto del mio olezzo... è geloso e non vuole che altri si avvicinino .... SONO BESTIE SPECIALI!!! e bisogna viverci in mezzo... perchè dai libri si possono imparare anche cose sbagliate (Aristotele e Tolomeo pensavano che la terra fosse al centro dell'universo)
Inserito da dentista il 14-Ott-2014 alle 01:10:22

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FIERA DI VERONA 7 NOVEMBRE 2014: venerdì mattina a FIERACAVALLI ci sarà un incontro sulla ippoterapia? Forse si potrebbero prendere anche asini e somari, pappagalli e cocorite e majali di varie razze....la pet therapy la possiamo fare anche davanti ad unacquario !
Inserito da cladis il 14-Ott-2014 alle 15:10:15

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L'intento di Medi'asinus era volutamente incentrato sul fare una carrellata sulla situazione europea. Purtroppo non c'è stato nessun approfondimento tecnico-educativo-terapeutico...cosa che io speravo, soprattutto confidando nell'intervento di Patrizia Reinger...gli unici interventi degni di nota (oltre a Paolo Zucca), un po' oltre la banale elencazione delle attività effettuate (che gira e rigira sono sempre le stesse: quello che fa la differenza è come le "trascendi" nella relazione con l'utente/paziente) mi sono sembrati quelli delle due francesi e il contributo belga. Portogallo decisamente da dimenticare.
Quanto alla normativa che si vuole ufficializzare...anche io sono scettica, molto scettica, sulla obbligatorietà alla partecipazione di corsi a pagamento (e che pagamento!!!) indicati guarda caso da chi propone la stesura della legge stessa....mi viene da dire: solite "cose" all'italiana?!?!?
Inserito da francescosid il 15-Ott-2014 alle 08:10:24

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...... Mi sono state chieste notizie dettagliate sugli interventi, se non ho capito male ci arriverranno gli atti del convegnoed allora farò in altra parte del sito (sulla richiesta informazioni di Icaro ad es.) un resoconto più puntuale.
Inserito da bruno il 15-Ott-2014 alle 09:10:20

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Intanto grazie francesco di aver descritto come sono andate queste due giornate a noi che non abbiamo potuto partecipare. Anche se dalla tua descrizione, e da alcuni commenti, sembra che, tranne alcuni interventi, il convegno sia stato un po noioso poichè basato sulla burograzia. Penso però che il fatto di unire le varie organizzazioni interessate all'asino, ad un confronto, sia stata comunque una cosa importante.
Insomma, convegno a parte, anche questa volta di sei fatto riprendere dal capo! Ma sei proprio un discolo, ah,ah,ah.
Nessuna foto della visita al rifugio?
Inserito da icaro il 15-Ott-2014 alle 19:10:09

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Una proposta provocatoria (ma credo utile a molti):
In Italia si fanno tanti convegni, si chiacchiera tanto, si fanno corsi di avvicinamento agli asini, di trekking, pet-therapy, si danno attestati di partecipazione a pagamento, chiamando professoroni anche dall’ estero, e, magari, non si ascolta chi con l’ asino ci sta insieme facendo attività di diverso tipo da diversi anni. Sta diventando un business e chi vuole intraprendere un attività con gli asini non ha modo di avere le giuste informazioni.
Il sito di raglio.com è molto importante, con un gran numero di iscritti e tanti fra loro che hanno grande esperienza per quanto riguarda ad esempio i trekking (Mora), gli attacchi e la gestione degli asini (Raglia, Elcholo), la salute e le malattie (Spirit), la costruzione di attrezzature e cura degli zoccoli (Lakai), l’ addestramento e chi più ne ha più ne metta…. Sarebbe utile ed interessante se raglio promuovesse un "convegno" pratico-teorico sulle varie esperienze dei suoi iscritti e non, e che si concretizzasse magari con un libro che potrebbe scrivere Platero…
Si potrebbe lavorare molto sulla pratica e di teoria trattare solo gli argomenti utili alla gestione dell’ asino come: cosa si intende per lavorare con gli asini, come ci si avvicina agli asini, differenze fra femmine, stalloni e castroni, il gioco dell’ amicizia, il rispetto reciproco, l’ atteggiamento del capo branco (chi sposta chi), le differenze caratteriali fra un asino e l’ altro (asino difficile, stressato, maltrattato, oppure coccolone e lento, più o meno pauroso ecc.), la giusta alimentazione e la cura degli zoccoli, capire quando l’ asino ha problemi e come intervenire. ecc.
La mattina potrebbe essere dedicata totalmente al lavoro pratico con dimostrazioni di vario genere condotte dagli asinari esperti che porteranno le attrezzature con le quali lavorano e magari anche i propri asini.
A completare le spiegazioni teoriche si potrebbe proiettare anche dei filmati a tema integrandoli con spiegazioni e commenti.
A fine “convegno”, si potrebbero raccogliere le impressioni di tutti i partecipanti da inserire poi nel libro.
Questo “convegno” non sarà a pagamento ma si può trovare una formula per la quale siano garantiti i rimborsi spese di tutti i “relatori”
La durata potrebbe essere di due giorni (sabato e domenica)
Se questa proposta fosse condivisa ci si potrebbe attivare subito per la sua realizzazione.
Inserito da heidiepeter il 15-Ott-2014 alle 20:10:36

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Convengo con Bruno e Icaro e grazie a France che ha iniziato i blog.
Mi aspettavo un più di commenti sul convegno cqm.

Ma siate contenti che in Italia si parla almeno "sul serio" di asini, perché qui in Grecia o non si da importanza o è una nuova moda giocattolo.
Stamane mi sono ritrovato un asinello di 2 o 3 anni qui coi mie, maschio intero, potete immaginare la giornata, comunque in pomeriggio è venuto il tale a cui è scappato a riprenderselo....gli ho dato del materiale da leggere e consigliato sull'alimentazione...etc
ma per fortuna so femmina, se no mi sarebbero cascate le palle

Ah, che poi lui e i suo amico non sono riusciti a prenderlo, ma io si.
Inserito da Bicmak il 15-Ott-2014 alle 23:10:38

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Qui su Raglio ci sono molte Signore, svizzere e non, che conrispettoparlando di palle ce n'hanno più di tanti ometti!
Fatta questa premessa, bellissima l'idea di Icaro!
Anch'io ho un po' patito il taglio teorico/burocratico del convegno, roba da "addetti ai lavori in camice" e non da spalaletame come noi.
Io ci sto sin da ora, ed essendo sicuramente uno dei più 'gnoranti ne ho tantissime da imparare.
Anche il Sig. Toni ringrazia, che quello che potrò imparare da voi non me lo dovrà insegnare lui.
Se serve ina mano dal punto di vista organizzativo contate su di me.
Inserito da elcholo il 15-Ott-2014 alle 23:10:21
In questi giorni sono più incasinato del solito, speriamo che presto si possa rientrare alla normalità
Detto questo rispondo a Icaro
L'idea che descrivi sono anni che ci sto lavorando a livello mentale.
E' sempre stato un mio sogno
Purtroppo poi mi scontro con la realtà e discorsi pratici burocratici mi spaventano.
Inserito da dentista il 16-Ott-2014 alle 00:10:16

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Gli asini lavorano meglio quando non sono stressati ed anche gli umani stanno benone senza rotture di palle !!!!
Questa è la mia premessa ... poi ognuno è libero di dire quello che pensa... quello che fa...
L'IMPORTANTE è CHE NESSUNO PENSI DI ESSERE INFALLIBILE COME GESU' CRISTO... SENZA URLA E GRIDAFORSE CI SI CAPISCE MEGLIO---
Inserito da dentista il 16-Ott-2014 alle 00:10:50

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al rifugio degli asinelli eravamo 30-40 ma in trattoria eravamo rimasti solo ... gli stomaci più robusti ...
x ME VA BENE CHE AL TAVOLO SI SIEDA ANCHE PLATERO CHE DA GIORNALISTA SCRIVE COSA SI RACCONTANO I SETTE COMMENSALI---
Inserito da heidiepeter il 16-Ott-2014 alle 08:10:05

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La realizzazione del libro mi renderebbe felice assai.
Per il burocratico, manageriale sono convinta che Bicmak sarebbe il nostro uomo.

Per i testi: caporedattrice Platero, poi penso che un po tutti debbano aiutarle

Immagini: ce ne vogliono anche di veterinarie, bisogna vedere

Si dovrebbe fare una lista di capitoli, anche ispirandosi dai libri di lingua tedesca come la Hafner

Casa Editrice non dovrebbe essere un problema

Il Finanziario penso possiamo risolveremo

Elcholo: Supervisore

Bisognerebbe fare un piano anche per calcolare i tempi
E uno per chi cosa e per cio ognuno dovrebbe pensare in cosa può essere utile.

Elcholo Platero e Bicmack dorebbero conrattarsi

Magari una conferenza Skype, che siamo asinai moderni, noi ;)
Inserito da Mora il 18-Ott-2014 alle 22:10:16

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Nonostante alcuni interventi noiosi il convegno è stato molto interessante- ha fatto vedere un po chi fa che cosa e in che paese con gli asini. Penso che molti di noi (anch'io) abbiamo avuto certe speranze - e non tutti le stesse! Io per esempio che vengo del mondo scientifico E del mondo asinaro aspettavo non solo delle presentazioni di cosa qualcuno fa con gli asini in maniera molto generale, ma anche delle riflessioni sul COME e sul PERCHÈ si fanno certe intervenzioni con gli asini, per esempio dando degli esempi di un caso concreto - e questo mancanva. Invece sempre più o meno le stesse foto di polyhandicappati che abbracciano un asino o che sono su un asino... Come se il lavoro terapeutico si limitasse a questo! Mancava anche una chiarificazione un po più concreta sulle differenze fra "terapia assistita di asini", "educazione assistita di asini" e altre "attività assistite di asini" (a parte dei proposti sulla formazione e le strutture fatte di Luca Farina - che sarebbero da discutere anche da un punto di vista terapeutico!)

E - last but not least - NESSUNO parlava dell'addestramento/ della formazione che secondo me un asino che lavora in un ambiente terapeutico dovrebbe avere! Non è sufficiente che si lascia guidare alla lunghina e che si lascia abbracciare!!! Per me i criteri d'addestramento sono le stesse come per un cavallo!
Inserito da heidiepeter il 18-Ott-2014 alle 22:10:22

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Sono un po perplessa dell: last but not least" di Mora perchè immaginavo che fosse un punto centrale o almeno importante del simposio; cioè come funziona la mediazione, come si stabilisce la comunicazione, il "dialogo" etc. con il mondo dell' asino
Inserito da icaro il 22-Ott-2014 alle 20:10:13

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Concordo con la Mora, non è sufficente portarlo a longhina o stare fermo, non basta, dovrebbe avere un addestramento per svariate esigenze.Attaccargli un calessino per portare disabili in carrozzina , purtroppo ci sono anche loro e tanti,poterlo portare in luoghi nuovi come strutture per anziani scuole materne con grande confusione, dovere salire anche scale,insomma dovrebbe avere un addestramento serio Per conoscere le razze cosa mangiano la loro morfologia la loro storia quanti denti hanno ecc.. ecc.. nel libro di Baroncini l'asino il mulo e il bardotto ci siano sono importanti ma vengono dopo . Riguardo alle regole nelle varie regioni d'Italia e le strutture occorrenti basta entrare in internet dove trovi tutto.Forse pensano che sia scontato che chi va a convegni o corsi siano gia' ferrati per condurre l'asino
Inserito da francescosid il 23-Ott-2014 alle 17:10:46

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Conclusione:

Per chi avesse tempo e voglia sono arrivati i riassunti degli interventi (abstrac sarà riassunto? ) non aggiungono niente anzi a me deprimono ancor di più... nel senso della genericità, della mancanza di approfondimento...
Inserito da renato25 il 29-Ott-2014 alle 10:10:34

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Mi piace la proposta di Icaro! Credo tuttavia che non sia un'alternativa ad iniziative come quella di Biella ma un'INTEGRAZIONE NECESSARIA e obbligatoria per chi si voglia occupare di Terapia e non solo educazione o attività mediata.Credo che un asinaro non si possa improvvisare terapauta ma ANCHE che un terapauta non si possa improvvisare asinaro.
HEIDIEPETER chiede chi sono le quattro figure(responasabile di progetto,medico veterinario,referente di intervento e coadiutore dell'animale) e descrive perfettamente quella del coadiutore (con l'asino devi respirarci insieme tutti i santi giorni per poterlo conoscere e lasciarti conoscere).Non è che queste figure devono essere presenti contemporaneamente durante l'attività con l'asino ma servono pe fare un progetto a monte su un determinato utente.
Tralasciando i dubbi e perplessità già espressi sull'autoreferenzialità emersa a Biella che condivido, ribadisco che non basta conoscerea a fondo l'asino per fare attività ma molto spesso è necessario coinvolgere altre figure e avere altre competenze di riferimento: quando lavoro con un bambino autistico devo sapere come comunicare con lui (attraverso la CAA per esempio e vi assicuro che tradurre in immagini tutto ciò che per noi è verbalmente scontato è un lavoraccio da fare prima), devo poter avere gli strumenti per aiutarlo ad integrare e generalizzare l'esperienza che ha fatto con l'asino, devo sapere che per quel bambino unico e speciale un banale antecedente(per esempio il cambio di colore di una longhina) può scatenare una crisi di aggressività o di malessere, devo sapere che spesso hanno problemi sensoriali e il tocco del pelo dell'asino non è detto che risulti inizialmente piacevole.Quando lavoro con uno psicotico compensato devo domandarmi quanto un raglio di un asino possa toccare sue corde interne e generare stati d'ansia (mi è successo)o anche che quell'asino troppo bigio forse non è il compagno ideale di un depresso.Quando un mio utente sceglie un asino o si lascia scegliere da un asino,dopo scopro sempre che c'è un perchè non detto che mi fa capire molte cose di lui:questo "perchè" lo scopro parlando con altre figure (educatori,genitori,psichiatra ecc) che gli girano intorno(lavoro di rete).Sono tutti elementi che se voglio parlare di TERAPIA devo considerare.Altrimenti con l'asino faccio altro, anche se questo altro è bello, piacevole,rilassante,divertente e chi più ne ha più ne metta, ma non lo chiamo onoterapia.
Inoltre, non di poca iportanza, saper strutturare un progetto e creare rete ci permette di accedere ai finziamenti....e non è poco in un periodo come questo!
Poi che per far tutto questo non si debba per forza frequentare corsi sponsorizzati ad hoc, è un altro discorso.
Ecco perchè credo veramente nell'integrazione dei percorsi quindi aspetto con ansia il corso proposto da Icaro!!!! (le sue cavezze da lavoro non hanno eguali !)
ps. aggiungo che se si rifarà il convegno a Biella o altro in zona che vi interessasse la mia casa ha posti letto liberi qua e là :-).

Elena ( psicoterapeuta con il disturbo ossessivo-compulsivo di spalare cacca di asino almeno due volte al giorno)

Inserito da francescosid il 29-Ott-2014 alle 10:10:33

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grazie Elena.
Inserito da platero il 29-Ott-2014 alle 11:10:31

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Condivido pienamente ciò che ha scritto Elena, che ringrazio davvero tanto per la chiarezza e "serenita" con cui si è espressa.
Ciò che maggiormente condivido è il termine INTEGRAZIONE.
Termine che ho utilizzato parlando al tel con Roberto (Icaro), quando lui pubblicò questo Blog, e dopo che mi ero scritta questi appunti:
"Serve che ci siano dei corsi pratici per le persone che vogliono intraprendere il percorso di "studi" (che, giustamente, DEVE comprendere anche la teoria!!!) come coadiutore equide, ma che non hanno le basi pratiche per poter gestire e lavorare in sicurezza con un animale (cavallo e asino).

Tali corsi pratici devono porsi come preliminari, propedeutici ai corsi organizzati dai varie enti e associazioni, non devono essere in contrapposizione, in concorrenza a questi !!!

I corsi pratici dovrebbero essere proposti ai suddetti enti e associazioni, i quali, se mettono dei paletti, dei requisiti di ammissione ai propri corsi di "coadiutore equide" * possono indicare, suggerire, far sapere ai candidati che ancora non hanno sufficiente esperienza, che esistono dei centri (es. Ranch Margherita, ma ne possono nascere e già ce ne sono, anche altri) ove il candidato può fare un corso per imparare la pratica di base per poter poi essere ammesso al percorso formativo di coadiutore equide di quell'ente o associazione. Se poi il candidato ha il vicino di casa che gli insegna tutto, tanto meglio. Se va in un maneggio e si fa insegnare lì le cose di base, altrettanto bene. Non deve necessariamente fare un corso, deve saper gestire e lavorare con degli equidi. Il come lo impara, sono affari suoi e all'ente o associazione non deve interessare.

Ritengo che non sia corretto, né opportuno, criticare in maniera generalizzata gli enti e le associazioni che organizzano i corsi come sono adesso, piuttosto, a mio parere, sarebbe ragionevole proporsi in maniera collaborativa e non polemica, offrendo un servizio che vada a colmare una lacuna, attualmente riscontrabile (e io lo attesto) nei corsi in atto.
Ma l'ente non può obbligare il candidato a fare quel corso da Tizio, piuttosto che da Caio. L'ente, se mette un paletto di ingresso ai suoi iscritti al corso per "coadiutore equide", deve dire: voi, come requisito all'ammissione, dovete saper fare questo e questo. Sarà poi il candidato che, per acquisire conoscenze pratiche, andrà a fare un corso propedeutico, di pratica, da qualche parte, magari nel maneggio di Tizio o nella fattoria di Caio o presso il Ranch Margherita.

Ma allora è quello che già esiste! I famosi "stage" del Ranch Margherita, che tanti hanno proficuamente frequentato.

Un convegno fatto tra "noi di Raglio", in cui tutti volontariamente mettiamo a disposizione le nostre competenze nei vari settori e aspetti pratici, credo che non coinvolgerebbe chi, in futuro, vorrà iscriversi ai corsi in coadiutore equide.
Sarebbe, credo, un convegno tra noi e non avrebbe contatti con la realtà dei corsi organizzati dai vari enti e associazioni.
Forse gli interlocutori dovrebbero essere proprio questi enti.

*credo che la direzione che verrà presa dai percorsi formativi sarà quella di separare il percorso coadiutore cavallo da quello coadiutore asino. Infatti chi intende lavorare con il cavallo deve possedere nozioni di equitazione e saper cavalcare alle tre andature, conoscere imboccature ecc. Quindi i possibili corsi di cui si parla qua su raglio.com sarebbero rivolti solo a chi vorrà lavorare esclusivamente con l'asino, ma finora i due percorsi -asino e cavallo- in molte realta formative sono ancora uniti, pertanto sono richieste competenze e abilità con entrambi gli animali.

Inserito da Mora il 29-Ott-2014 alle 19:10:51

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grazie Elena e Platero - condivido pienamente i vostri pensieri! Ma vorrei aggiungere una cosa ai pensieri di Platero sulla separazione dei corsi formativi per cavallo e asino - siccome da noi in Svizzera non esiste niente per asini, vado ogni tanto a corsi formativi per cavalli con uno dei miei asini, siendo sempre la unica asinara fra tanti cavallari... e anche nella formazione che avevo fatto in "psicoterapia assistita di cavalli" ero la unica asinara. Da una parte questo non è sempre facile, ma dall'altra parte lo vedo anche come un vantaggio e una sfida, la sfida di addestrare veramente bene i miei asini e di fare vedere questo - cosa che secondo me è importantissimo soprattutto in un lavoro terapeutico. E in più avere degli asini addestrati bene ci aiuta a noi asinari-terapeuti di essere preso più in serio nel nostro lavoro.
Inserito da icaro il 29-Ott-2014 alle 20:10:03

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Scusate io sono un po cervellone , ma il lavoro terapeutico, di come si deve agire nelle varie tipologie dei malati chi lo deve fare gli specialisti, dottori psichiatrici ecc.. o chi porta l'asino e non è che un asinaro,certo deve eseguire le varie fasi, credo che dovrebbe essere lo psichiatra dire qual'è la lunghina piu' adatta, il colore dell'asino avere il pelo lungo o corto, il raglio non è a carica ma ci possono essere tante circostanze, allora ci vuole non un asino, ma a disposizione svariati e addestrati per poterli intercambiare .Chi porta l'asino non è un terapeuta e il terapeuta non conosce l'asino.Se fosse cosi' allora non vedo la necessita' dei corsi se no per avere l'attestato di partecipazione che dovrebbe essere anche utile.Non è per fare polemica tutt'altro per avere informazioni e che possa comprendere un poco.CON L'ASINi DEVI STARCI IN SIEME TUTTI I SANTI GIORNI, DORMIRCI PARLARGLI ASCOLTARLI PER POTERLI CONOSCERE A FONDO ANCHE I VARI CARATTERI.è vero. Ripeto per capire un po l'argomento
Inserito da platero il 30-Ott-2014 alle 08:10:46

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certo.
Gli step progettuali per porre le basi di un buoin lavoro comprendono, infatti:
"-Creare alleanza con chi ha in carico il paziente
-Farsi carico di un bisogno che è alla radice del progetto
-Individuare le aree di potenziale miglioramento
-Definire gli obiettivi possibili
-Impostare da subito un sistema di valutazione di efficacia
-Descrivere una strategia di lavoro
-Scegliere l’animale più adatto al nostro utente/paziente"

(Dott. L. Cavedon)
per scegliere l'animale più adatto è implicito che bisogna conoscerlo bene!

Un conto è fare Attività con gli animali, nella fattispecie che ci interessa, con gli asini, un conto è fare Terapia. So di molti presunti asinari che portano clienti a fare trekking e non conoscono per nulla, o poco, i loro animali. A volte, addirittura, li affittano! (no comment).
Per fare Terapia questo non sarebbe possibile!!!
Inserito da renato25 il 30-Ott-2014 alle 10:10:18

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Caro Icaro, sarai pure cervellone ma gli asini li conosci molto bene! E ho fatto tesoro di tanti consigli tuoi e di Cristiana sull'addestramento!
Intanto una fondamentale differenza tra terapia e attività assitita con asini è negli obiettivi :nel primo caso saranno specifici per quel particolare utente (es. abbassare il livello d'ansia, incrementare l'autonomia nel prendere piccole decisioni ecc) e più generico nel secondo(es offrire uno spazio di benessere e serenità). Non è che una cosa è meglio o più importanete dell'altra, semplicemente sono diverse .
Senza tirare in ballo come dovrebbe essere impostato un progetto e un'equipe in modo ideale vediamo cos'è il minimo indispensabile da fare.In pratica cosa succede? Metti che arriva al Ranch la richiesta per fare un'attività specifica con Pino, un adulto che arriva da un centro residenziale psichiatrico. Allora tu Icaro Asinaro collabori con me Terapeuta(che si spera ne sappia qualcosa di asini o almeno di pet therapy): ci incontriamo e io ti parlo di Pino, ti racconto un po' di lui e su cosa vorrei si lavorasse, ti dico se ha delle paure,com'è il suo modo di comunicare,se ci sono circostanze che gli creano ansia ecc. Tu Icaro cominci a pensare quale dei tuoi asini potrebbe andar bene, magari c'è bisogno di un asino che è in grado di sopportare improvvisi rumori o i modi un po' bruschi di un omone che non controlla bene i suoi movimenti, magari c'è bisogno di un asino che ama farsi toccare le orecchie perchè il suddetto omone inizialmente accetta di toccare solo quelle. Insieme insomma costruiamo la situazione migliore per quell'utente. Facciamo finta che Pino abbia inizialmente paura di avvicinarsi all'asino: in questo caso io terapeuta e tu asinaro possiamo pensare a come fare. Per esempio inizialmente si fa fare a Pino dei lavori all'esterno del paddock in modo che si cominci ad abituare alla vista dell'asino, poi con una lunga longhina si può fare in modo che Pino fuori dal paddock tenga l'asino all'interno, pian piano la longhina si accorcia e Pino entra nel paddock e così via. Costruiamo proprio un percorso da fargli fare: può sembrare banale ma non lo è perchè Pino sta vincendo le sue paure, perchè Pino si sentirà imprtante quando l'asino farà quello che lui gli chiede, perchè quando Pino gli darà da mangiare, forse per la prima volta sperimenterà la respnsabilità di prendersi cura di qualcun altro mentre fino ad allora è stato lui soggetto passivo di cure. Ecco, io terapeuta posso aiutarti a leggere tutte queste cose e dirti ok, cotinuiamo a lavorare così che va bene, e ci porremo altri obiettivi per Pino.Tu asinaro sei responsabile del tuo asino, sei tu che devi dirmi che magari un tipo di lavoro che ti ho proposto stressa troppo il tuo asino,la tua attenzione è focalizzata sull'asino e devi garantire la scurezza. Sei tu asinaro che hai i contatti con il veterinario per tutte le vaccinazioni consigliate, la terapia vermifuga, ecc.
Ma allora nell'ora di attività pratica con Pino chi deve esserci?Pino ovviamente, tu Icaro e una figura professionale formata in terapia assistita con asini(es educatore in ambito socio sanitario) che ti affianca nell'attività. Ogni tanto si fa riunione con il responsabile del progetto (medico o psicoterapeuta) che supervisiona un po' l'andamento di Pino e registra in una cartella clinica i miglioramenti. Questo per quanto concerne la terapia vera e propria.
Ma dato che non esiste solo la terapia, tu Icaro puoi comunque fare molte altre attività che comunque hanno a che fare con il far star bene l'altro.
E poi hai la grande missione di portare avanti i tuoi corsi di addestramento che, testimoni mi riferiscono, hanno anche un alto coinvolgimento umano:dal Ranch si va sempre via con qualcosa in più e con la voglia di tornarci (foss'anche per un dolce improvvisato di ricotta,zucchero e grappa in buona compagnia. Slurp!)

ps. questa è la mia visione delle cose, è il modo i cui mi sento comoda per lavorare, pertanto opinabile e migliorabile.

Elena psycho


Inserito da bruno il 30-Ott-2014 alle 19:10:52

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Grazie Elena, splendida e chiarissima spiegazione. Mi piace il tuo modo di esporre le cose, la pratica è sempre più chiara della teoria.
Inserito da icaro il 30-Ott-2014 alle 19:10:19

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grazie della chiarissima spiegazione , finalmente ho capito, hai esposto molto bene l'argomento.Era solo una mia curiosita'.E' vero il mio scopo e un altro, cercare di aiutare a far capire l'asino animale forse sconosciuto,a molti un abbraccione roby
Inserito da platero il 30-Ott-2014 alle 20:10:04

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sono contenta Robi che ora, grazie alla chiara spiegazione di Elena, ti sia più chiaro l'argomento (io, in realtà, non capivo cosa non capivi :-)
baci!
Inserito da heidiepeter il 01-Nov-2014 alle 09:11:50

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Pure a me questa idea e di come Elena l'ha esposta chiara e semplice piace molto.
Qui chi "vive in un altro mondo" viene tenuto a casa impasticato, magri una mezz' oretta d'aria.
E si sa che agli asini si annoiano facilmente, a loro piacciono le attività, la comunicazione e da quanto ho visto io hanno grande capacità di percezione -ok anche altri animali
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