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Storie di ordinaria asinìa pantagruele il 04-Mag-2014 in Generica | ||||||||||||||||||||||||||||||||
Ormai è passato un anno dall'incidente che mi ha tenuto bloccato per tre mesi e mi ha lasciato appesantito e claudicante, in grado di vedere il firmamento anche di giorno quando cambia il tempo o cammino per più di un km.. In questo periodo la "conigliona" è stata ospite di un centro ippico. Mia moglie si è rifiutata di occuparsene e mi ha intimato di liberarmente, ma un animale, per quanto mi riguarda, è una responsabilità a vita, poichè decidi tu per lui, devi assumertela. A fine estate potevo già pensare di occuparmene, ma nel frattempo piogge, temporali, il peso di rovi incontrollati e piccoli smottamenti avevano ridotto il recinto, privo di quotidiana manutenzione, a qualcosa di inguardabile (e soprattutto inadatto allo scopo). Decido di fare le cose per bene, prima di riportarla a casa, sostituire i pali di legno con pali di cemento, più fitti e più alti, spostare il cancello in alto (durante un'alluvione mi è finito sott'acqua), e realizzare una nuova stalla con pavimento in cemento rialzato. Poi succede di tutto: i pali li devo ordinare perchè li hanno tutti esauriti e arrivano dopo le ferie estive, guasti meccanici, l'auto mi pianta, poi un'alluvione rende impraticabile la carraia di accesso al fondo per tutta la durata dell'inverno più caldo e piovoso dell'ultimo secolo. In questo periodo al centro ippico ci sono andato solo per saldare i conti, e controllare Agnese da lontano. Bel recinto asciutto e tettoie con tetti che non gocciolano, tanto posto per muoversi e anche compagnia. Anche se noto che i cavalli stanno da una parte e lei da sola da un'altra, e quando arriva il foraggio lei mangia isolata (altrimenti la cacciano, quei bulli con le scarpe di ferro). Comunque la vedo ben nutrita, fa un giro anche il maniscalco a darle una sistemata, i bambini la vanno a trovare spesso, e anche gli adulti che la accudiscono si sono abituati a quell'equino che si comporta come un cane e corre loro incontro per poi galoppare in circolo ad esprimere contentezza e li saluta ragliando quando arrivano e quando se ne vanno. Io preferisco non farmi vedere, è troppo abituata a vedermi arrivare con foraggio, acqua fresca, frutta o carote e la lunghina per le passeggiate e il pascolo. Preferisco non deluderla. Solo a Natale decido di farmi vedere per appurare se mi riconosce. Entro nel recinto scansando un cavallo e la chiamo da lontano, alza le orecchie e non si muove Mi fermo appoggiato a un palo e le faccio cenno, poi aspetto. Poco dopo si avvicina cautamente e mi annusa da un paio di metri, le offro una mela a spicchi e sembra gradire, poi si avvicina ancora di più, comincia ad annusarmi i capelli, le orecchie e la barba, l'esame dura qualche minuto come se dovesse ricordare qualcosa che le sfugge. Poi appoggia il testone sulla mia spalla chiudendo gli occhi. Io ne approfitto per un esame ravvicinato: niente segni di morsi, pelo uniforme, zoccoli a posto, non è nè ingrassata nè dimagrita. Al momento di lasciarla cerca di fermarmi tagliandomi la strada. Poi calcia la porta del box con le anteriori e raglia disperata, vorrei portarla a fare un giretto, ma si sono persi la sua capezza e la sua lunghina e non ho nemmeno un pezzo di corda per ovviare. Mi riprometto di tornare solo quando la potrò fare uscire. E poi ancora piogge. A marzo il terreno comincia ad asciugarsi e riesco a trasportare i pali con l'ausilio di un trattorino, anche così affonda quasi fino ai mozzi, arrivo fino a due terzi della strada, il resto a piedi trascinando i pali (sul braccio sinistro, dopo la frattura scomposta, non posso ancora fare affidamento), poi mezza giornata e molto lavoro con un palo da tre metri come leva per togliere dal fango trattorino e rimorchio. E antidolorifici serali. Seconda metà di marzo tornano le piogge e proseguiranno per tutto il mese di aprile, ma ormai il materiale l'ho trasportato e ogni ora libera è dedicata al maledetto recinto, finalmente, a metà aprile, è tutto pronto e comunico l'intenzione di portare a casa Agnese per Pasqua quando per strada ci sarà meno traffico, il centro ippico,però sarà chiuso per le feste e l'operazione slitta al 25 aprile (la liberazione!). Le due sere precedenti la porto fuori per brucare un po' di cibo verde, nel recinto l'erba è cresciuta fino a un metro e mezzo e non vorrei le facesse male tutto ad un tratto, anche se ho potuto notare in passato che sa trattenersi Arrivo con capezza e lunghina nuove, prevedendo che dopo un anno mettergliele sarà un rodeo e che dovrò discutere parecchio per tornare allo standard "io davanti tu segui". Praticamente si infila la capezza da sola e dopo un'oretta si fa riportare al paddock. La mattina fatidica la chiamo e arriva trotterellando, in mezz'ora di cammino è al recinto nuovo, solo il solito problema di impuntarsi di fronte al solco di una ruota riempito d'acqua, si fa togliere la capezza e fa il giro del recinto per controllare l'opera , le fornisco un po' di cibo secco e la lascio a brucare beatamente. E ricomincia il solito tran tran, come non fosse passato un giorno. |
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