Lana guaisce, ogni tanto da una grattata alla porta, freme, sa che sono sveglio, vuol entrare …”zitta! O finirai per svegliare tutti”; la tastiera è malamente illuminata dallo schermo, faccio fatica mentre cerco di riordinare le idee, sono in difficoltà, mi sento stanco.
Ho in testa delle cose strane che non riesco…Esperti… Ho tanto cercato esperti per poter imparare … MAMMA MIA! Si …certo sapevo che non avrei trovato soltanto zucchero e miele ovunque, ma…purtroppo soltanto poche volte sono andato via appagato, tranquillo, avendo respirato aria di armonia, di benessere soprattutto nel rapporto animale-uomo. purtroppo ho paura che forse dovrò rassegnarmi a fidarmi soltanto dei libri e filmati, visti, rivisti, studiati, attimo per attimo sperando (a questo punto) che siano reali e non fantasia, sogni.
Dal vivo ho visto cose un po’ sconcertanti (per me): animali alla catena, con all’altro capo un albero, che vengono spostati ad un altro albero solo dopo che hanno strappato l’ultimo filo di vegetazione (mi domando: che gestione è?). Di capanne o rifugi…nemmeno l’ombra.
C’è chi prova piacere a cavalcarlo a pelo forse non sapendo che può fargli male, ma pretende che sia giusto farlo.
C’è chi per lenire le ferite causate e o martoriate da mosche e tafani, le ricopre con fango e mi guarda strano quando parlo di disinfettare con il betadine, o di fasciature o di insettorepellenti.
C’è chi riceve regolarmente il veterinario per il bestiame, ma l’asino no…lui non ne ha bisogno.
Per non parlare poi di zoccoli, a volte… ne ho visto certi che sembrano le antiche calzature arabe, altri scarciofati, altri a mò di papera, altri col fettone tanto lacerato da sembrare corroso e ci vorrà chissà quanto per riavere una forma decente, altri addirittura senza neanche l’accenno di fettone...non c’è proprio più.
Ho preso contatti, Cercato d’ informarmi, corro dietro e mi raccomando presso chiunque, chiedo di farmi presenziare durante le visite veterinarie, ma soprattutto per le operazioni di mascalcia sia di asini che di cavalli e pony, voglio vedere cosa e come fanno, …beh purtroppo anche fra i professionisti a volte qualcuno mi ha lasciato perplesso, già solo al vedermi con guanti e scarpe antinfortunistica, capita che lascino scappare sorrisi da presa in giro, (qualcuno accenna a mani da signorina o a lavare i piatti o mostra una gloriosa cicatrice o un’unghia deforme come se fosse una medaglia di guerra, forse per dimostrare che appartiene alla categoria di veri uomini quelli duri…e mi chiedo “hai ancora bisogno di dimostrare queste cose?”) c’è chi si gonfia un po’ per mettere ancor di più in evidenza la differenza fisica tra noi, come se fosse sintomo di bravura, di capacità; alla formulazione di qualche domanda, talvolta sento dire “ma quella è solo teoria, la pratica è tutt’altra cosa”; è probabile che sia vero, forse io sono imbottito soltanto di teoria, come quando al lavoro ti sentivi dire: “ma abbiamo sempre fatto così e ora arrivi tu credendo di poter cambiare le cose”, poi succede che a volte si riesce a dimostrare che quel “abbiamo sempre fatto così” potrebbe significare“abbiamo quasi sempre sbagliato, o per lo meno ci si potrebbe mettere il dubbio” e si cercano altri modi di procedere, pronti a cambiare nuovamente se si dovesse trovare un altro modo, più sicuro, semplicemente, con umiltà, per cercare un modo “migliore”, senza pretesa di cambiare il mondo o fare tutto perfetto, giusto, solo cercando di capire e forse sbagliare meno… se possibile.
Forse mi lascio troppo intenerire e penso che l’animale possa soffrire, forse forse forse, sarà tutto vero ma io credo che un minimo d’umanità… e poi concedere anche un po’ di dignità all’animale che si deve trattare. Non è lui che ha colpa se il proprietario non l’ha mai abituato a concedere il sollevamento degli arti o la manomissione degli zoccoli…e ora lo si vuole dominare; e un po’ sale la rabbia …com’è che il proprietario “esperto” che fino ad ora s’è preso tanta calma e trascuratezza, ad un tratto gli viene la fretta di rimetterlo in sesto? E DEVE ricorrere alle maniere forti? Credo che dopo aver lasciato deformare gli zoccoli così tanto, non si possa effettuare un taglio e riportarli direttamente a pareggio normale, ma sono del tutto convinto che l’operazione debba essere fatta almeno in due se non tre tappe, magari ravvicinate, circa 10-15 giorni, proprio per concedere all’animale il tempo di una riabilitazione graduale, riabituarsi ad un nuovo assetto, a dei nuovi movimenti. Dato che si opponeva alle operazioni, ho visto legarne uno tra le forche del trattore (quelle usate per sollevare le rotoballe), ho provato a calmarlo, gli ho parlato, fatto qualche carezza e poi gli ho messo in bocca mezza carruba, è stato un po’ fermo ma poi l’ha sputata e s’è agitato nuovamente, poi parlando scopro che ha quindic’anni e MAI gli sono stati sollevati gli zoccoli. È successo che provando a fare qualche foto qualcuno s’insospettisse, “mi servono per studiare”, a volte l’atteggiamento quasi diventa ostile (come se volessi denunciarli e non gradissero testimoni), certe volte si deve rinunciare. E ancora…l’ultima vista l’altro giorno…”la cauterizzazione”…nelle epoche andate probabilmente era l’unica soluzione, ma forse ora si potrebbe fare in altro modo, per lo meno esisteranno certo altri sistemi, prodotti …e invece vedo arroventare un ferro e poggiarlo sulla ferita nella suola, dopo che ha versato sangue “a cantaru” (rubinetto). Oppure quando chiedo “che lo ferri a fare per tenerlo quasi sempre fermo?”la risposta secca: “L’animale sta meglio!”
Penso: “MEGLIO? Ma piantala! Meglio starebbe se fosse in mano ad un altro”. Senza voler accendere discussioni su “piede scalzo o ferrato, invasione di chiodi/espansione di zoccolo/ecc”…credo proprio che starebbe meglio con un minimo di considerazione in più, con intervento e compagnia di qualche persona che ne rispetti la dignità, che…ufff… si mi sento proprio stanco, sconfortato, svuotato, in difficoltà.
Mi viene da pensare che non meritano la devozione di animali trattati in questo modo, mi viene da pensare che da persone così poco rispettose forse non lascerei avvicinare neanche la mia graziella vecchia ed arrugginita lasciata in un angolo con le ruote sgonfie. Devo far finta di niente? Devo intervenire? Protestare? Ma loro sono esperti, professionisti, veterani, io novellino sono lì solo per vedere, provare ad imparare…ma imparare ché? Se fate pietà! E non avete voi pietà per il poveraccio di turno, e devo pure ringraziare, dimostrare riconoscenza per gli insegnamenti...in fondo riconosco che… si devo ringraziare per avermi dimostrato come NON si deve fare, già…è importante pure quello.
Quand’ero bambino vedevo Tiu Zerò…non aveva certo studiato Lui, a malapena sapeva che esisteva la scuola, figurarsi studiare etologia o metodi di doma dolce tipo Roberts o Parelli o Tellington; chissà quante volte, fermo davanti a casa dove giocavo nella strada polverosa, m’avrà mandato con 20 lire a comprargli 2 alfa e un cartoccio di zucchero (allora sigarette ed alimenti si vendevano sfusi); l’avrò osservato mille volte vibrava le labbra brrrrrrrr e l’asino partiva, un lungo OOOOOOOOH e si fermava; tutti i giorni, lo accarezzava e a volte gli parlava, logicamente in sardo, già che lui… Tiu Zerò non parlava l’italiano; a volte furibondo per qualcosa, lo malediceva, malediceva il mondo intero, ma mai un colpo, l’asino sempre lì, fermo accanto a lui, non faceva una grinza, poi si calmava e lentamente… qualche frase bofonchiata, una carezza all’asino e due monete a me per comprare due alfa, cartoccio di zucchero e caramella, così eravamo tutti a posto (l’asino leccava lo zucchero, lui fumava e a me la caramella), (forse era un modo di chiedere scusa) s’era sfogato e rincominciava ad affrontare la vita, giorno dopo giorno insieme al suo asino. Non era facile neanche allora, anzi… certe cose che oggi sembrano tanto ovvie, naturali, allora erano proprio inimmaginabili, ma sono certo che rispettasse il suo animale e che non l’abbia mai maltrattato, ma che anzi ne avesse buona considerazione e premura; forse è stato proprio lui ad insegnarmi qualcosa in più. Forse la vita era semplicemente dura per tutti sia uomini che animali e fin qui credo di riuscire ad arrivare a comprendere, ma...oltre ho paura di non riuscirci proprio. Tutto questo mi brucia e… sono certo che qualcuno mi direbbe volentieri “ma vai al mare e lascia perdere”. Già forse sarebbe meglio, non siamo mica tutti uguali, ma a volte si parte da una semplice curiosità e più si riesce a colmare più resta da fare e…no ora basta… mi scuso per aver gridato cose…anche un po’ disordinate… avevo proprio bisogno di farlo, di scaricare un pò di rabbia, qualcuno forse mi capirà …
|
 | CommentiIn questo momento ci sono 17 commenti |  |
| | |
| | |
| | |
| | |
| | |
| | |
| | |
| | |
|  |  | Inserito da heidiepeter il 20-Set-2013 alle 19:09:21
Moderazioni espresse: 0 |  | | |  |  |  | | | | |  | | | | | | Il tuo racconto è intenso e lo capisco tanto bene perché qui vivo lo stesso, posso vedere tutti i giorni il totale manco di rispetto verso gli animali.
Storicamente l'origine di questo male verso gli animali è nella religione Cristiana che per screditare i riti e le religioni Celte che erano in sintonia con la natura, la Madre Terra e gli animali, ha tolto la dignità all'animale.
Streghe al rogo ect, sappiamo, no, seguirebbe lungo discorso
Io sono per la lotta continua, bisogna riconvertire "i miscredenti" :) e parlo, parlo, con la gente, gli faccio i fondelli.
Che gli animali sono creature di Dio, che l'essere umano deve rispettare e che il mondo appartiene anche agli animali e noi dobbiamo proteggerli
(qui in Grecia se ci metti Dio e la Madonna funziona sempre:)...che solo perché non parlano non significa che non capiscono, pensano ect.., guarda l'uomo che ha la parola quante czzte e bugie e cose inutile dice e bla bla bla,
Vado a secondo e persone, vedo quale discorso possa avere piu effetto, manipolizzo a fin di bene senza scrupoli un lavoro senza fine e ho gia avuto tanti piccoli grandi successi.
Settimana scorsa ho "convertito" un giovane ragazzo che ha l'asino da suo nonno e ha imparato da questo di trenerlo come una vecchia bici, gli ho portato un libricino sulla manutenzione dell'asino in Greco.
Non perdere il coraggio, insisti, con i "si pero.." "ma non pensi che..." non stancarti, non mollare, bisogna svegliare la gente all'attenzione, il rispetto, la comprensione versi gli animali.
Non bisogna amarli, ma rispettargli, lasciargli il loro spazio, non rubargli il diritto di essere.  | | | | |  | | | |
| |
| | |
|  |  | Inserito da lakai il 21-Set-2013 alle 00:09:07
Moderazioni espresse: 0 |  | | |  |  |  | | | | |  | | | | | | L’ ho vomitato di getto, ma al momento del clik su “invia” m’ha bloccato un lampo di ribellione e ho rinunciato, ma l’ho salvato come file, ho dovuto lasciar trascorrere qualche settimana prima di rileggerlo e mandarlo come blog, si...prima ho voluto rimasticarlo, digerirlo un po’ io, con maggior calma, dopo diverse riflessioni non esattamente molto facili. Ma non ho voluto cambiare nulla, neanche la punteggiatura.
Lana...animaletto particolare! Sempre Ipereccitata, mai visto prima un cane mangiare mandorle (sbucciate) e carrube, o correre per divorare fichi appena caduti dall’albero prima che arrivino gli asini. Non potendo lasciare la porta aperta...o dentro o fuori, ma in ogni caso...se è dentro, poi vuol uscire, se è fuori poi vuol entrare! Dovrò studiare la realizzazione di qualche sistema tipo tunnel con oblò basculante od altro.
Grazie a tutti per la comprensione e sopportazione
 | | | | |  | | | |
| |
| | |
| | |
| | |
| | |
| | |
| | |