Raglio
La community dedicata agli Asini

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di : Selvaggia70
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Domenico il mulo
Commenti : 20
Selvaggia70 il 13-Gen-2011 in Generica
“No dottorè, il mulo è meglio lasciarlo perdere. E’ troppo cattivo e diffidente, rischiamo di farci male per prendergli il sangue!”
Queste parole mi piovono addosso tra il serio e il faceto. Sono in una stalla in cui sono ricoverati cinque cavalli e un mulo per effettuare i test di Coggins, in una zona a rischio Anemia Infettiva, e anche se il cuore mi dice di seguire le parole del custode degli animali, e quindi di farmi i fatti miei, la ragione mi obbliga a dover ottemperare ai miei doveri e pertanto a rischiare.
Come sempre, inizio i prelievi dai più tranquilli. Non ho mai usato torcinaso o altri mezzi coercitivi, solo una discreta velocità e delicatezza nell’infilare l’ago. Ma nel cavallo è facile, le vene giugulari, nonostante il folto pelo invernale che le ricopre, sono superficiali e discretamente grandi…con l’asino e il mulo invece…tutto cambia. La vena giugulare è parzialmente ricoperta dai muscoli del collo e poi manca la doccia giugulare a farti da guida.
Ecco, siamo arrivati a lui, a questo mulo di tre anni che mi sbircia con sospetto dal box. Chiedo al custode notizie, il mulo si chiama Domenico, e fino a pochi mesi fa se ne stava tranquillo e beato e sdomo dal vecchio proprietario. Poi di colpo è stato venduto, portato in una nuova stalla, e castrato. Non ci vuole l’esperto etologo per capire che “forse” è rimasto traumatizzato. Nonostante il custode mi dissuada ancora, ci provo. Ho paura, certo che ce l’ho, se mi becco un calcio o un morso non è che c'ho la mutua, ma mi armo di una buona dose di pazienza e di calma. So per esperienza che se non ci riuscirò al primo tentativo dovrò davvero rinunciare per non sovraccaricare il già troppo stressato animale e per proteggere la mia incolumità. Entro nel box, lui ha già la capezza con una robusta lunghina attaccata, che il custode tiene in mano. Lo guardo. Domenico non è grandissimo, e ha una paura terribile. Mi minaccia, credo, soffiando più volte aria dalle narici. Provo a toccargli una spalla, lo sento irrigidirsi e scarta. Ci riprovo, parlandogli, e nonostante la contrazione muscolare del collo, rimane fermo. Mi ha sempre colpito il contatto con il collo di un equino, sia esso cavallo, asino o mulo. Se si allarga il palmo della mano aumentando la superficie di contatto è come se si riuscisse a sentire la vita che ti scorre tra le dita. Rimango così, in attesa di un minimo rilassamento. Gli cerco la vena, simulando una carezza, di nuovo si irrigidisce e scarta. Ancora una volta riprovo. La mia mente è libera, non penso a niente e in quel momento non ho più paura. Qualcosa mi dice che non mi attaccherà e non mi farà del male, se io non gliene farò…ma forse è solo una mia mera illusione. E poi in attimo, e molto alla cieca a dir la verità, gli trovo la vena ed effettuo il prelievo. Domenico non si muove, è tranquillo, come se l’avesse sempre fatto. Il custode rimane stupito, mi confessa che non c’avrebbe mai scommesso…E sì, penso io, un po’ malignamente, non avrebbe mai scommesso che una donna potesse riuscire senza l’uso di forza, torcinaso, torci orecchie e altri accrocchi.
Lasciando la stalla, mi sono immersa in una serie di considerazioni che mi hanno spinto a scrivere questo blog. Non è un sistema per farmi sentir dire quanto sono brava, piuttosto uno spunto a farci riflettere sull’importanza del tempo che riserviamo ai nostri quadrupedi. Oltre al tempo da dedicare alla nutrizione e alla pulizia, ci deve essere il tempo semplicemente per guardare e per farsi accettare, il tempo da perdere per conoscere la storia dell’animale e per non traumatizzare, e ovviamente il tempo per agire.
Ogni volta che qualcuno mi dice “Vorrei prendere un asino”, gli rispondo “sì, ma tu quanto tempo hai?”
III Raduno di Raglio.com: e c’era anche…
Commenti : 15
Selvaggia70 il 21-Set-2010 in Generica
Perdonaci tutto, ti prego. La caciara, le stupidaggini, gli scherzi, i brindisi, gli abbigliamenti, le carezze trans pancia e tutto il resto che mi sfugge e che può averti dato fastidio. Però preparati, questo è solo l’assaggio della ragliante combriccola che ti toccherà subire almeno una volta l’anno, per amore della community che non vede l’ora di vederti…
Perciò torna a nuotare nel silenzio ovattato che ti circonda, per ora, ma cresci e fai presto, siamo tutti curiosi di riconoscere in te i tratti dei tuoi genitori…sperando che tu non ti presenti già con la barba!!!
E ora zitti, il piccolo capo dorme!!!
Elcholo e Ckerida
Commenti : 10
Selvaggia70 il 19-Lug-2010 in Generica
Estate.. tempo di vacanze…e ahrggg…di matrimoni!!
Come in un incubo tengo d’occhio la cassetta delle lettere nel terrore che arrivi una qualche partecipazione dell’ultimo momento…e tac, eccola lì, una nuova nuova, inaspettata, imprevedibile.
Ma stavolta non è come le altre volte.
Stavolta si sposano degli amici più “speciali” degli altri… si sposano due asinari, e questo rende tutto più particolare. Non ho bisogno di chiedere conferma, so già che ci saranno anche gli asini, i loro, a festeggiare, e non importa se questo significherà mettere in subbuglio per pochi minuti la ridente cittadina lacustre.
So già che sarà un matrimonio senza obblighi, e che sarà piacevole e indolore parteciparvi, che tutto sarà impeccabile e a misura d’asino, pardon, di uomo.
Ecco che già sono passati due giorni, io c’ero, e posso dire di aver visto la felicità.
Ho visto Gazzosa e Fioridippo più belli che mai, disciplinati, accorti, investiti della responsabilità di portare la sposa, imperturbabili di fronte al traffico e ai curiosi.
Ho visto Elcholo, lo sposo, l’amico che tanto somiglia all’asino, quell’animale che tanto amiamo e che tanto sappiamo esser bravo a nascondere le sue emozioni, teso ed emozionato, preoccupato che tutto andasse bene e che tutti fossero soddisfatti.
Ho visto Ckerida, la sposa, bella, radiosa, e “serena”, come solo poche spose sanno realmente essere, nonostante la vita faccia di tutto per metterci alla prova.
E ho pensato che mai esseri umani si compensassero meglio, che unione più giusta di questa non potesse esserci…e che semplicemente ero felice di parteciparvi.
In ritardo, e soprattutto da sobria, vi auguro di continuare su questa strada, amici miei, con gli asini, da cui tutti abbiamo imparato qualcosa, sempre al vostro fianco.
Vi voglio bene.

Asinità
Commenti : 25
Selvaggia70 il 15-Set-2009 in Generica
Il suo nome era Angelo, ma per quella strana abitudine paesana che portava a storpiare i nomi, tutti lo chiamavano Angelone. Era un uomo di campagna, aveva sposato Antonina , aveva avuto dieci figli e aveva sempre avuto un’asina che si era sempre chiamata Mirella (il perché neanche Antonina aveva mai voluto indagare). E con Mirella andava ovunque. In campagna, a fare la spesa, al bar, qualcuno dice anche nel paese vicino. I miei ricordi comprendono l’ultima, gigantesca Mirella e un Angelone anziano. Un Angelone che, quando Mirella anziana pure lei, cadde in un burrone, si rifiutò di tornare a casa fino a quando non andarono a cercarlo e lo aiutarono a tirarla in salvo.
Un Angelone che, quando i figli gli sostituirono Mirella, oramai non più in grado di camminare, con una bellissima e funzionale bicicletta, dopo esserne caduto, piangeva come un bambino sussurrando: “Ridatemi Mirella, la mia Mirella”
Se è vero che alcune sensibilità e alcune passioni passano attraverso il sangue (e il latte), io, che sono nata in un grande città che ho abbandonato appena maggiorenne a beneficio del paese, so dove è cominciata la mia asinità…
Ah, dimenticavo, Antonina oltre i suoi dieci figli, ne allattò altri due. Due gemelli la cui madre aveva tanto sofferto nel parto da non avere più latte. Uno era mio padre.

sotto lo stand ad Asinodays
Commenti : 23
Selvaggia70 il 09-Giu-2008 in Generica
..come fare ordine nella miriade di sensazioni e ricordi che si aggrovigliano nella mente dopo queste giornate?
A chi era sotto lo stand di Raglio.comme (e a chi della community è passato prima e dopo), GRAZIE! Per la simpatia, il sostegno (anche vivandifero!), l'allegria, il gioco di mani del brindisi, con Fiorella rigorosamente in mezzo a noi, tranquilla, maestosa, paziente, che cercava di arraffarsi pane e salame quando qualcuno si distraeva, e con il nostro padrone di casa Elcholo, che da buon Noè della situazione (e un pò gli somiglia) cercava di salvare un pò di tutto dall'acqua che scorreva a fiumi ai nostri piedi.
A chi non era sotto lo stand..ragazzi, siete stati nominati, col cuore, con i pensieri, con l'interrogativo di chi sarebbe passato e chi no, con il dispiacere sincero delle defezioni dell'ultimo momento e con la promessa, solenne, di rivederci tutti a fine agosto sul lago di Bracciano...
Nata il Primo dell'Anno
Commenti : 10
Selvaggia70 il 02-Gen-2008 in Generica
La Natura ha sempre uno strano modo di combinare le cose…
E così un’asina che avrebbe dovuto partorire in estate ci ha sbalorditi dando alla luce la sua piccoletta alle prime luci del primo giorno dell’anno.
Speriamo di cuore che questo piccolo miracolo con le lunghe orecchie e un occhio azzurro come il cielo, insieme al ritorno a casa di Giacomina e della sua capretta, sia presagio di un anno sereno, fecondo, migliore, per noi e per tutti coloro che si accompagnano ad un asinello.
Occhio
Commenti : 3
Selvaggia70 il 06-Nov-2007 in Generica
L’occhio dell’asino è espressivo, e umano.
Niente a che vedere con lo sguardo gaio e idolatrante del cane, con la malia misteriosa del gatto e con la tacita superiorità vanesia del cavallo…
Guardiamo negli occhi un ciuchino e siamo sereni. Non ci fa paura, non ci mette a disagio, non ci fa sentire inferiori. E’ un po’ come riconoscerci nel suo sguardo, nello sguardo di un vecchio amico, di un compagno di viaggio, di un socio.

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