Riporto per esteso il comunicato ricevuto su --**/=/info@raglio.com/=/**--
Mi sembra doveroso per correttezza di informazione.
Da : assessore.agricoltura@regione.puglia.it
Vi inviamo comunicato stampa a riguardo delle vostre legittime preoccupazioni qualora ci fosse un minimo di fondamento!
Dal comunicato potrete farvi un’idea di come stanno le cose.
In Puglia coltiviamo la civiltà dell’accoglienza e siamo spesso ricordati per l’ospitalità, non penso riusciremmo a maltrattare asinelli; consci che nello sviluppo del territorio rurale non può mancare la nostra razza autoctona per la quale stiamo lavorando per tutelarne la specie.
Cordialità
Assessorato alle Risorse Agroalimentari
Regione Puglia
Comunicato Stampa
AZIENDA RUSSOLI “Centro per la conservazione del patrimonio genetico dell’asino di Martina Franca”
Il presente comunicato si invia a riguardo degli articoli pubblicati nei giorni scorsi su vari quotidiani e su alcuni siti web.
In merito si precisa quanto segue:
L’azienda Russoli, “Centro per la conservazione del patrimonio genetico dell’asino di Martina Franca” di proprietà della Regione Puglia, è condotta in amministrazione diretta a far data dal 14/02/2008. Nel 2008 si sono registrate economie nella gestione contrariamente alle gestioni precedenti, tutti i terreni sono stati regolarmente seminati a foraggere, tutti gli asini sono regolarmente governati dall’operaio regionale che ivi presta servizio coadiuvato alla bisogna da altro personale dell’Istituto Incremento Ippico, gli asini si alimentano al pascolo e con fieno acquistato sul mercato locale.
I capi allevati, costituiti da 181 elementi tra stalloni, fattrici e puledri, sono stati regolarmente sottoposti ai controlli sanitari di rito previsti, ultimo dei quali effettuato dal 29/01/ al 09/02/09 da medici veterinari dell’ASL Ta 1.
L’assistenza sanitaria veterinaria ordinaria è assicurata dal Veterinario convenzionato
Dr. Alessandro Maggi, e dal perito agrario Giuseppe Pane, funzionario tecnico regionale, che regolarmente e con frequenza quindicinale si recano in azienda per verificare lo stato sanitario e di benessere degli animali, inoltre per gli interventi di urgenza ci si avvale della collaborazione occasionale del veterinario Dr. Vito Ricci.
Al governo quotidiano e all’alimentazione degli animali provvede un operario regionale a tempo indeterminato al quale in caso di necessità si affiancano operai dell’Ufficio Incremento Ippico di Taranto e Foggia.
Per quanto riguarda il decesso dell’asino a cui si fa riferimento in uno degli articoli, si precisa che lo stesso è morto per cause naturali (morte naturale per vecchiaia), come certificato dal medico veterinario.
La Regione, che gestisce in amministrazione diretta il Centro, ha commissionato nel 2008 alla Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Bari, una ricerca applicata finalizzata ad accertare il tasso di consanguineità al fine di salvaguardare la razza a rischio estinzione.
Le risultanze di suddetto studio scientifico sono state pubblicate e divulgate in un convegno svoltosi a Bari il 28/01/2009 presso la Facoltà di Agraria presieduto dall’Assessore Enzo Russo alla presenza del responsabile scientifico Prof. Elisa Pieragostini.
Per quanto concerne i due lavoratori a cui si fa riferimento nell’articolo, si precisa che trattasi di lavoratori avventizi, il cui contratto è scaduto il 31/12/2007 e che gli stessi hanno rifiutato il contratto di lavoro offertogli a tempo pieno con la società cooperativa che assolve ai lavori di governo degli stalloni a Foggia.
Alla luce di quanto evidenziato, è chiaro che le notizie pubblicate sono assolutamente infondate e artatamente diffuse in concomitanza con la prima udienza (tenutasi ieri 23/02/09) della causa intentata dai due operai per farsi assumere (non si capisce con quale iter) dalla Regione.
Inoltre alla luce di quanto sopra, visto che anche alcuni rappresentanti di enti locali sono fortemente interessati a che venga affidata la gestione, la domanda sorge spontanea: ma c’è qualcuno che tiene davvero alla sorta degli asinelli o sta usando gli asinelli? E questi, vista la presenza presso l’azienda di persone non legittimate da un regolare contratto di lavoro, sono veramente al sicuro?
La Regione sta facendo certamente quanto necessario.
Bari li, 24.02. 2009
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