Sul "contro corrente " di Zaia ci sarebbe da discutere, certo che l'idea era simpatica ma le idee necessitano di una controprova sperimentale.
Se non ricordo male la funzione degli asini doveva essere quella di mantenere bassa la vegetazione evitando gli sfalci periodici (un paio di operai una volta al mese?).
Noi che gli asini li abbiamo sappiamo che quelli non mangiano tutto e preferiscono le cime, i germogli, qulache rametto, il risultato finale sarebbe stato miglire se agli asini fosse stato affiancato un gregge di capre.
E poi certe cose proprio non le mangiano.
Sotto il profilo della pulizia delle scarpate non è stato un gran successo, probabilmente.
Poi c'è la pericolosita di asini al pascolo vicino alle strade.
Sempre se ricordo bene a questo avevano ovviato con recinti elettrificati mobili.
Veniamo all'economicità:
soluzione 1:
2 operai con decespugliatori 1 volta al mese nella bella stagione;
soluzione Zaia:
asini;
due operai che installino i recinti per il pascolo a rotazione (tutti i giorni?);
1 operaio che guidi l'autocarro per il trasporto degli animali;
1 addetto che si prenda cura degli animali;
1 operaio che passi ogni tanto con il decespugliatore.
la soluzione 2, in tempi di bilanci risicati, mi sembra un po' più costosa.
Alla lunga questo sistema provocherebbe anche lo sviluppo di infestanti non gradite agli asini, che se ne starebbero a digiuno e senza fare il loro "lavoro".
Salute degli asini:
sballottati tutti i giorni da un appezzamento all'altro, senza curarsi della qualità del foraggio e senza un riparo dalle mosche e dal sole, affidati a persona volenterosa magari ma probabilmente non competente
O competente ma non volenterosa, tanto gli asini non sono suoi e il loro unico utilizzo è quello di mangiare erba e per quello non devono essere particolarmente in forma.
Noto che lo stanziamento per il loro mantenimento è in cifra fissa e probabilmente l'affidatario più risparmia sul mantenimento e più guadagna.
Naturalmente tutto questo si poteva stabilire a priori, credo che ci sia stato un po' di pressapochismo nella progettazione dell'iniziativa.
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