(ANSA) - ROMA, 4 gen - Le nuove norme in vigore da domani nei Paesi Ue sul trasporto di animali destinati alla macellazione e all'ingrasso hanno un impatto significativo sulla situazione italiana.
Sulle nostre strade transitano ogni anno oltre 600 milioni di kg di animali vivi, per circa il 70% bovini destinati all' allevamento e alla macellazione, secondo quanto quanto afferma la Lav, su elaborazione dati Istat relativi a bovini, suini, ovicaprini, equidi, polli, tacchini, conigli.
I bovini si confermano gli animali che l'Italia importa in maggiore quantita': oltre 1 milione e 300 mila gli animali importati nel 2005, circa il 10,5% in piu' rispetto al 2004, di cui oltre 880 mila solo dalla Francia, e oltre 246 mila dai Paesi dell'Est europeo, comprese Romania e Bulgaria, appena entrate a far parte dell'UE.
La tendenza alla crescita, secondo la Lav, sembra confermata dai dati relativi ai primi sei mesi del 2006, durante i quali il nostro Paese ha importato quasi 718 mila bovini, per un incremento del 15% rispetto al primo semestre del 2005. Diminuiscono invece del 34% le esportazioni di bovini dal nostro Paese, dirette principalmente verso Spagna, Germania e Francia, principali mercati di destinazione: nel 2005 sono stati poco meno di 45 mila i bovini esportati, per un valore di 11,5 milioni di euro, in calo del 30,4%.
E la tendenza al calo e' confermata nei primi sei mesi del 2006, che hanno visto una diminuzione del 2,5% dei bovini vivi esportati, circa 23 mila animali. Paesi Bassi, Spagna e Francia sono i principali mercati dai quali l'Italia importa i suini (import totale 2005 per un valore di oltre 1 milione e 700 mila euro, in aumento rispetto al 2004) e crescono anche le esportazioni di suini allevati in Italia, sopratutto verso i Paesi dell'Est europeo (export totale 2005 per un valore di oltre 820 mila euro).
Aumentano le importazioni di ovicaprini: nel 2005 l'Italia ha importato oltre 1 milione e 800mila animali (nel 2004 erano 1 milione e 700mila), specie da Ungheria e Francia, mentre le importazioni di equidi (cavalli, asini, muli e bardotti, vivi) sono in flessione (quasi 89 mila nel 2005 contro gli oltre 99 mila del 2004). (ANSA). GER
04/01/2007 16:46
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