Il vicepresidente della Regione annuncia incentivi per chi apre allevamenti
Un paio di millenni fa la categoria ebbe il suo momento di gloria, riuscendo a piazzare un proprio esemplare nella grotta di Betlemme. Dopodiché, per almeno duemila anni, gli asini continuarono a patire i pregiudizi degli uomini. Fino all'arrivo di Luca Zaia, che nel giro di tre inverni ha riabilitato l'intera specie, facendone la protagonista dapprima dello sfalcio ecologico delle scarpate trevigiane e da ieri anche dello svezzamento dei neonati veneti.
Alla millenaria fiera del bestiame di Santa Lucia di Piave, imperdibile appuntamento di metà dicembre per gli allevatori del Nord Est, ancora alla fine del 2004 l'allora presidente della Provincia di Treviso aveva personalmente contrattato l'acquisto di sei asini. In questo modo Chupa Chups, Nutella, Caterpillar, Ciuchina, Alice e Crème Caramel erano diventati gli addetti alla rasatura biocompatibile ed economica (60mila euro il risparmio annuo stimato) dei cigli stradali di una nuova circonvallazione. Dodici mesi dopo, il neo-assessore regionale all'agricoltura aveva comprato altre quattro femmine, mettendole a disposizione dei Comuni attraverso un sistema di renting. Ma, parole dello stesso mentore, «l'asino è un animale dalla versatilità unica».
Ecco allora l'iniziativa che punta a riscattarne definitivamente l'orgoglio ferito. «Nel nuovo piano di sviluppo rurale da 910 milioni di euro — ha annunciato Zaia — saranno previsti incentivi per la costituzione di allevamenti, anche di piccole dimensioni e caratura familiare, per la produzione del latte d'asina. Si tratta di un alimento ricercatissimo per lo svezzamento pediatrico».
E in aprile andrà in scena «La notte degli asini»: una festa per i giovani con rodei e musica country, «perché i veri somari sono quelli che pensano solo alla discoteca per divertirsi».
Fonte : http://www.greenplanet.net |