c'è un branco composto da 4 asini e 1 cavallo, gruppo consolidato, che convive da anni. Il capobranco è una femmina, la più piccola di dimensione. Un giorno arriva nel recinto Pepito, entra probabilmente senza l'atteggiamento giusto: inizia il rodeo, viene respinto, rincorso e morsicato. Cacciato fuori dal recinto, attraverso l'apertura che dà sul pascolo. Chi lo accetta per primo è il cavallo Cody; pur parte del branco, è però un cavallo. Per farsi accettare dagli altri ci vogliono giorni. Pepito non può mangiare con loro, non può andare a bere tranquillo e soprattutto non può avvicinarsi troppo agli altri ma deve sempre tenere le distanze. Poi arrivano due nuovi cavalli, vengono abbastanza ignorati, tranne che dal cavallo Cody, che si dimostra il più ostile. Infine, ripartiti i due cavalli, ne arrivano altri due, dei quali uno è uno stalloncino pony di un anno, minuscolo. Appena varca il cancello, mette in fuga tutto il branco. Solo Pepito, meno avvezzo alla vita di branco, meno attento al segnale della capobranco, ci impiega più tempo a percepire il pericolo. E non fugge subito. Il branco imparerà presto a spostarsi, fisicamente, a lasciare sempre un varco quando il pony si avvicina, quando avanza, a fargli spazio quando arriva alla mangiatoia o a bere. Dal minuscolo pony, che si impone subito come leader, sovrano assoluto, Pepito verrà rispetto più degli altri che sono fuggiti, ossia che hanno ceduto alla fortissima pressione (fisica, ma soprattutto psicologica) esercitata dal cavallino. E sto ancora cercando di capire questo fatto. Non so se sia dipeso dall'atteggiamento di quel primo istante...
Mi alzavo anche di notte, per osservare. Per capire. Ma non finirò mai di imparare. |
| CommentiIn questo momento ci sono 38 commenti | |
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| | | Inserito da burro60 il 26-Ott-2010 alle 10:10:27
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | Ciao, è bellissimo leggere con quanta attenzione e passione Platero ti fermi ad osservare per cercare di comprendere il comportamento ed il linguaggio di questi nostri amici "diversi".
Provo a dare la mia interpretazione, senza nessuna presunzione e velleità di valenza scientifica, perchè è stimolante e piacevole confrontare le proprie esperienze.
Nel branco il cavallo è sicuramente l'ultimo della scala gerarchica, accettato ma non riconosciuto come un membro "attivo" (non ha nessuna possibilità di "scalata nella gerarchia"), quando arriva Pepito gli viene subito spiegato che deve stare al suo posto. Infatti Cody lo accetta per primo perchè non "teme" di perdere la sua posizione. Cosa che invece non avviene quando arrivano i suoi simili.
Sull'arrivo del pony ho questa teoria: il branco si allontana perchè nel pony vedono ancora il puledro che "gioca a fare il garnde" quindi non è da prendere in considerazione e non volendo essere coinvolti si allontanano, Pepito meno avvezzo alla vita di branco e direi anche l'ultimo arrivato segue meno il gruppo, non credo non percepisca il pericolo anche perchè non si tratta di pericolo.
Io farei anche una distinzione tra l'animale che guida il gruppo che in questo caso, ma quasi sempre, è una femmina e lo stallone che protegge il gruppo e di solito lo fa vivendo ai margini del branco in posizione dominante in modo da poter controllare l'arrivo di eventuali predatori o pericoli.
Ho osservato i comportamenti del mio piccolo branco. a Mosè gli hanno permesso di tutto, a volte mi dava i nervi a guardare le sue angherie nei confronti delle altre due asine, (la cavalla che ha un carattere dominante non lo ha mai minacciato, finoa a qualche mese fa) ad un certo punto Nanà in un paio di giorni se le tolto ditorno ed è stata molto chiara e categorica nel dirgli che era arrivato il momento di"crescere", con Rosetta c'è voluto più tempo per stabilre la "graduatoria" ma una volta stabilita sono passati un paio di mesi tranquillità. Da qualche settimana sono ripresi i contrasti, vedo quotidianamente Nanà e Rosetta allontanare Mosè che con insistenza si ripresenta magari a spiluccare il filo di erba sotto il muso di Rosetta e prendersi anche qualche calcio. Ovviamente non si tratta dell'erba ma del tentativo di guadagnarsi un posto più in alto nel branco.
Platero non credo ci sia un "sovrano assoluto" in un branco di equini. Penso si tratti di una "licenza poetica". :-)) | | | | | | | | |
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| | | Inserito da platero il 26-Ott-2010 alle 21:10:48
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | nel BLOG ho scritto: "E sto ancora cercando di capire questo fatto. Non so se ...
... non finirò mai di imparare."
Infatti tuttora non capisco, non so, cosa abbia determinato quelle situazioni così diverse. Le ho descritte proprio per cercare di capire di più, anche attraverso il confronto tra le vostre impressioni. La mia "impressione" (che non è una certezza) è che il pony aveva un'atteggiamento così aggressivo, così autoritario, che è bastato quello per far spostare gli altri. Non ha dovuto arrivare alla forza fisica. Forse per chi ha meno carisma, meno personalità di lui, sarebbe invece stato necessario manifestare anche una propria superiorità fisica. Ma non so. In effetti la capobranco, come detto nel blog, è l'asina fisicamente meno dotata. E, del branco, Pepito compreso, è rimasta lei il capo, mentre il pony, ha continuato ad essere un elemento estraneo, non integrato, temuto e dal quale stare alla larga. Poi, pian piano, lui ha permesso agli altri di avvicnarsi un pò di più, di poter bere e mangiare con lui, ma bastava una sua mossa improvvisa, un suo avvicinarsi deciso che gli altri subito si spostavano e allontanavano. Come se fosse solo lui a dettare le condizioni.
Io proprio non so...
P.S. chi fosse interessato ad approfondire l'argomento può passare al blog pony corredato da immagini. | | | | | | | | |
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| | | Inserito da Mora il 30-Ott-2010 alle 22:10:07
Moderazioni espresse: 0 | | | | | | | | | | | | | | | | | la gerarchia nel branco è una cosa molto complessa. C'è chi ha un carattere molto dominante (come Washo) e con questo riesce per esempio di mangiare o bere sempre prima degli altri, ma non ha la competenza sociale e l'esperienza di guidare il gruppo. E in alcuni casi queste due cose vanno insieme, nello stesso animale (la mia Mora era così). Ma ci sono anche dei branchi senza "guida" chiara. E poi spesso dimentichiamo che la gerarchia non è mai una cosa fissa - con ogni cambio nel branco, come ha osservato platero, la gerarchia si mette in un nuovo ordine (un cambio puo essere l'arrivo di un animale nuovo o la partenza di un animale, o il momento quando un puledro non è piu visto come puledro, come lo descrive burro -ma anche una malattia o debolezza di un animale dominante).
Un altra cosa che si dimentica spesso sono le amicizie. Ci sono degli animali di posizione bassa che fanno amicizia con un altro animale dominante e così arrivano ad una posizione piu alta. Ma se poi quel animale dominante va via, hanno di nuovo una posizione bassa...
E poi a nessun animale di branco piace non essere accettato del branco. Puo essere che Washo e Pepito hanno fatto amicizia anche per questo, per non essere soli.
All'arrivo in un branco nuovo i comportamenti degli individui possono essere molto diversi: alcuni si comportano in una maniera aggressiva come Washo, altri si adattano all'inizio per essere accettati e osservano bene le strutture nel branco. Dopo un certo tempo questo comportamento puo cambiare - gli animali aggressivi si calmano, e quelli "adattati" possono cominciare di essere piu dominanti quando si sentono piu sicuri nel gruppo...
Queste cose per me sono sempre interessantissime da osservare - grazie per questo bel blog platero! | | | | | | | | |
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